Rapporto Fondazione Allianz:
giovani italiani pessimisti sul futuro

Giovedì 23 Novembre 2023, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 11:20 | 2 Minuti di Lettura

Come si sono comportati i giovani italiani?

Rispetto agli altri quattro paesi, i giovani italiani sono ancora meno ottimisti sul proprio futuro (50% contro il 62% della media dei cinque paesi), sul futuro del proprio Paese (26% contro il 36%) e sul futuro dell'Europa (39% contro il 47%). Due intervistati su tre in Italia vedono il loro Paese diviso, con una percentuale più alta rispetto a quella registrata negli altri paesi. Solo il 33% ha fiducia nel governo nazionale per quanto riguarda le questioni sociali e ambientali, mentre la fiducia nell'Unione Europea è leggermente più alta (41%). Rispetto ai loro coetanei europei, gli italiani attribuiscono un valore leggermente inferiore ad alcune istituzioni democratiche: solo il 41% ritiene che i media indipendenti siano molto importanti per una società futura auspicabile (rispetto al 48% della media di tutti e cinque i Paesi), e il 63% dice lo stesso di un sistema giudiziario indipendente (rispetto al 69% della media).

Ma i giovani italiani sono i più convinti che la battaglia sul clima possa essere vinta, il 58% rispetto al solo 8% della Germania. I giovani intervistati attribuiscono maggiore importanza alle azioni di contrasto al cambiamento climatico (70% rispetto alla media del 57%) e a quelle che determinano la crescita economica (60% rispetto alla media del 47%). In Italia, il 63% dei giovani vede il cambiamento climatico e le sue conseguenze come una delle sfide più urgenti, più che in altri Paesi.

Al contrario, questo ottimismo non si riscontra per le questioni economiche e politiche. I giovani italiani (e greci) sono i più pessimisti per quanto riguarda la crescita economica, le opportunità di lavoro e l'equilibrio tra lavoro e vita privata, con aspettative che tendono a peggiorare. La difesa nazionale è considerata meno importante: solo il 17% degli intervistati ritiene infatti prioritario avere una forza militare potente, rispetto alla media del 30% negli altri cinque Paesi.

In confronto, i giovani italiani sono i più proattivi nel rispondere al cambiamento climatico e alle sue conseguenze ambientali e sociali - finora, soprattutto attraverso azioni individuali, come discutere il problema con la famiglia e gli amici e regolare il proprio consumo energetico. Tuttavia, le abitudini di acquisto cambiano più lentamente: ad oggi, in Italia, il 39% dei giovani ha già boicottato prodotti con un cattivo impatto ambientale, rispetto al 45% degli altri quattro Paesi. Oltre al cambiamento climatico, i temi che spingono i giovani italiani a impegnarsi includono il contrasto alle discriminazioni. Le iniziative dei cittadini hanno un fascino particolare in Italia, con il 35% che ha già partecipato (rispetto al 27% in altri Paesi) e un ulteriore +30% disposto a farlo in futuro (rispetto al +26%).

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