Da Scampia a Porto Rico passando per le Nazioni Unite: ecco «El Clima Rico» di Angelica

Da Scampia a Porto Rico passando per le Nazioni Unite: ecco «El Clima Rico» di Angelica
di Emanuela Sorrentino
Giovedì 27 Maggio 2021, 17:14 - Ultimo agg. 28 Maggio, 08:02
3 Minuti di Lettura

«Mi presento. Mi chiamo Angelica De Vito, ho 25 anni e sono nata e cresciuta a Scampia. Sono a New York, animata dalla volontà di raccontare di mia iniziativa un progetto che credo possa aiutare tanti giovani italiani che, come me, hanno vissuto l'ultimo anno con molte ansie e paure per il proprio futuro (soprattutto lavorativo). Inoltre, mi piacerebbe condividere come l'essere nati e cresciuti in un quartiere difficile mi abbia dato quell'energia e voglia di migliorare la mia terra, partendo da un impegno locale, fino ad approdare alle Nazioni Unite, a 25 anni, per trattare degli Obiettivi dell'Agenda 2030». Una garbata mail quella della giovane napoletana che chiede di dare voce alla sua storia, fatta di ideali e passione, di difficoltà e di voglia di raggiungere importanti risultati. 

La sua esperienza è diventata un documentario, «El Clima Rico», che sarà online a breve (di seguito qui il trailer).

Angelica è al secondo master in diritto ambientale e lavora all’Obiettivo 13 dell’Agenda 2030 in materia di cambiamento climatico.

«Sono vincitrice della prestigiosa borsa Fulbright 2020/2021 e, grazie a questo titolo, ho potuto realizzare il mio sogno di documentare quelli che sono i nuovi fenomeni migratori legati al cambiamento climatico. Infatti la borsa di studio mi ha permesso di viaggiare in un momento storico in cui ogni movimento risultava essere difficoltoso e quasi impossibile», spiega. 

Appassionata di fenomeni migratori legati ai disastri ambientali, «ho voluto che il mio campo di studi fosse Porto Rico, un territorio americano fortemente colpito dall’Uragano Maria del 2017.  Con le poche risorse a mia disposizione, ho realizzato un documentario che racconta quanto poco sia cambiato a distanza di anni, e di come la ricchezza più grande sia la volontà di creare un ambiente nuovo, giovane ed innovativo che impedisca alle persone di abbandonare la propria terra. Porto Rico, dal 2017, ha infatti vissuto una vera e propria diaspora a causa della mancanza di programmi ad hoc per realizzare una legge volta al “climate change adaptation”». 

Il suo documentario è anche un duplice messaggio di speranza. «In primo luogo, mi piace pensare che il mio percorso personale e universitario, fatto di moltissime difficoltà (e impossibilità) economiche, possa ispirare chi ha un sogno a migliorarsi ogni giorno, studiando e facendo qualsiasi sacrificio richiesto pur di realizzarlo. Nel mio caso, se penso a quest’ultimo progetto, ho realizzato una raccolta fondi per poter supportare ogni spesa e ho chiesto aiuto a diversi utenti Facebook per riuscire ad individuare portoricani in grado di darmi info sulla loro storia ed attività post Uragano Maria del 2017. In secondo luogo, credo che nei prossimi anni il problema dei “rifugiati climatici” rappresenterà una delle tematiche più pressanti che la comunità internazionale dovrà ad affrontare. E l’Italia, per la sua posizione geografica, sarà sicuramente tra i Paesi in prima linea per la stesura di piani efficaci tali da far fronte alle nuove emergenze», conclude Angelica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA