Caterina Murino: «La letterina? Esperienza infelice, eravamo ragazze messe lì a caso. Mara Carfagna fu una vera amica»

L'attrice vive in Francia. Da Miss Sardegna al ruolo di Bond Girl

Caterina Murino: «La letterina? Esperienza infelice, eravamo ragazze messe lì a caso. Mara Carfagna fu una vera amica»
Domenica 25 Febbraio 2024, 10:00 - Ultimo agg. 13:30
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Caterina Murino, nata in Sardegna, da 23 anni vive a Parigi. Al Corriere della Sera ricorda la sua adolescenza: 
«Ero parecchio cicciotella, ballavo, mi chiamavano l'ippopotamino rosa col tutù. Quella fragilità lì, anche dopo che il corpo si era trasformato e gli uomini mi guardavano, ti resta dentro. Ho cominciato a lavorare presto». Poi arrivò la svolta con i concorsi di bellezza.

L'amicizia con Mara Carfagna

«A 17 anni sono diventata Miss Sardegna, ma alle selezioni nazionali vinse Alessandra Meloni, altra ragazza sarda.

Lo presi come un gioco. Tre anni dopo, nel '97, ho ripartecipato e sono arrivata quinta. Ricordo Silvia Toffanin, Christiane Filangieri, Annalisa Minetti, Mara Carfagna che si comportò da amica vera. Più tardi mi aiutò ospitandomi a casa a Roma, ma non ci vedevamo mai perché lei iniziava a fare tv. Facevo la spola con Milano, dove ho vissuto per un anno da un'anziana vedova che mi dava in affitto una stanza».

James Bond

Fu la bond girl in «Casino Royale», il primo James Bond per Daniel Craig. «L'ho vissuto come un sogno. Alla prima a Leicester Square, a Londra, invitai mia madre, Anna Maria, donna divertente. Mi disse: tu non puoi andare alla proiezione davanti a Elisabetta II con la tiara di diamanti in testa: tu avresti la corona e lei, la regina, no. Naturalmente vinse mia madre».

La letterina

In televisione fece la letterina a Passaparola con Gerry Scotti: «Non fu un'esperienza felice, eravamo delle ragazze messe lì un po'per caso, non mi sentivo a mio agio. Molto bella invece fu l'esperienza del 2002 con Claudio Baglioni, danzatrice al suo concerto allo stadio San Siro. Si ammalò la coreografa e venni promossa sul campo prima ballerina. Conosco tutte le sue canzoni a memoria, alle prove cantò solo per noi, il corpo di ballo, Avrai, ma era inavvicinabile, nemmeno l'autografo riuscii a chiedergli. Ho sempre amato ballare, ho smesso a malincuore la danza del ventre perché non ho tempo».

Il trasferimento in Francia


«Ci vivo dal 2003. In passato il ministero della Cultura in Italia dava fondi soprattutto ai registi che avevano vinto il David di Donatello. Per lavorare dovevi fare punti, tipo Mulino Bianco. Era un cerchio magico. Se non capitavi lì dentro, eri un outsider. Oggi per fortuna la situazione è diversa, alla Mostra di Venezia ho avuto l'onore di fare la madrina. La mia fortuna fu un provino che fallii. Stavano cercando un'attrice italiana per un film con Jean Reno su Dalida, la cantante. Presero Sabrina Ferilli. Delle quattro attrici italiane all'audizione ero l'unica che non parlasse francese. Ma giravano un film in Corsica ed essere sarda mi aiutò. Da lì è cominciato tutto».

I figli


«Non avere figli è un dolore, non un dispiacere - dice - A 46 anni credo che chi distribuisce i miracoli si sia dimenticato di me. La mia vita è tra il cinema, l'Amref, la mia associazione che crea gioielli per aiutare gli artigiani sardi i cui proventi vanno in parte in beneficenza, e la difesa degli animali abbandonati. Mi batterò con tutte le mie forze per cercare di migliorare questa Terra. Se qualche volta riuscissimo a non pensare solamente a noi stessi... basta non voltarsi dall'altra parte».

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