Oscar 2024, brilla «Oppenheimer» ma l'Italia fa il tifo per «Io capitano»

Il film di Christopher Nolan è il trionfatore annunciato di questa edizione degli Oscar

Seydou Sarr, Matteo Garrone, Moustapha Fall, and Mamadou Kouassi
Seydou Sarr, Matteo Garrone, Moustapha Fall, and Mamadou Kouassi
di Titta Fiore
Domenica 10 Marzo 2024, 08:00 - Ultimo agg. 18:26
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Solo un clamoroso colpo di scena potrebbe sovvertire il risultato che i bookmaker e tutti gli esperti danno per certo: «Oppenheimer» di Christopher Nolan è il trionfatore annunciato di questa edizione degli Oscar. Il dubbio da sciogliere stasera al Dolby Theatre di Los Angeles (notte fonda per l'Italia) non sarà quindi chi, ma quante statuette il film sull'inventore della bomba atomica riuscirà a portare a casa sulle 13 candidature di partenza. Se per le categorie maggiori - miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista ( Robert Downey Jr.) - i giochi sembrano fatti, per le nomination più tecniche la partita resta fluida a poche ore dall'apertura delle fatidiche buste. E sul palco dell'Oscar, si sa, nulla va mai dato per scontato.

L'Italia fa il tifo per «Io capitano» di Matteo Garrone, che ha raccolto ovunque simpatia e consensi. Nella categoria del miglior film internazionale l'avventura epica e dolorosa di due giovani senegalesi che sfidano deserto, mare e trafficanti per raggiungere l'Europa dovrà vedersela soprattutto con il favorito «La zona di interesse», il raggelante racconto di Jonathan Glazer sulla vita quotidiana del comandante di Auschwitz: il potente apologo sulla banalità del male, già vincitore del Grand Prix du Jury a Cannes, è quotato 1,04 dai «betting analyst» e quindi nettamente in testa.

Dopo mesi di incontri e proiezioni, a urne chiuse Garrone, i suoi protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall e il mediatore culturale Mamadou Kouassi, che oggi vive a Caserta e ha ispirato il film, hanno allentato la tensione con una partitella a calcetto. «Siamo felici di aver vissuto questa esperienza tutti insieme, siamo diventati una famiglia» dice il regista. E così raccontano via zoom l'avventura americana i due ragazzi protagonisti: come un'emozionante parentesi vissuta con meraviglia in una famiglia allargata. Seydou, che vuole giocare a pallone, sogna di incontrare Dybala, Moustapha ama la moda e vorrebbe fare lo stilista, ma anche l'attore e il cantante. Tra un viaggio e l'altro hanno vissuto a Fregene a casa della mamma di Garrone e vanno pazzi per il suo ragù. Vincere? «Un po' lo sogniamo, ma è veramente difficile, anche se lo meritiamo. Da musulmani ci affidiamo al destino».

Alla delegazione italiana si sono aggiunti in queste ore l'ad di Rai Fiction Paolo Del Brocco, la sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni e la presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia. La cerimonia torna in diretta su Raiuno con uno speciale in onda dalle 23,20 condotto da Alberto Matano, in studio Stefania Sandrelli. Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Ambra, Claudio Santamaria, e i giornalisti Paola Jacobbi e Antonio Monda.

Tra Golden Globe, Bafta e premi Sag (sindacato attori), «Oppenheimer» ha già fatto incetta di riconoscimenti. Nella categoria più ambita, «Best Film», dovrà vedersela con altri nove concorrenti, e la qualità mai come quest'anno è piuttosto alta. Tallonano Nolan la fantasy comedy di Lanthimos «Povere Creature!», Leone d'oro a Venezia, a quota 11 candidature, poi «Killers of the Flovers Moon» del maestro 81enne Martin Scorsese con 10, il campione d'incassi «Barbie» con 8 (ma non per la regia di Greta Gerwig né per l'interpretazione di Margot Robbie), «The Holdovers - Lezioni di vita» di Alexander Payne con 5, quindi «Maestro» di Bradley Cooper, il romantico «Past Lives» della coreana americana Celine Song, il graffiante outsider «American Fiction» di Cord Jefferson, vera sorpresa di queste nomination, «Anatomia di una caduta» di Justin Triet, Palma d'oro a Cannes e curiosamente scartata dalla Francia nella gara per il film internazionale e, ultimo ma non ultimo, come si è detto, «La zona d'interesse». Quanto alle attrici, la gara è tra Lily Gladstone, prima candidata nativa americana, e la favorita Emma Stone del film di Lanthimos, mentre tra le non protagoniste svetta l'afroamericana Da'Vine Joy Randolph di «The Holdovers». Sul fronte dell'industria e delle piattaforme, Netflix è in testa con 16 candidature, Apple è a quota 10, mentre la A24, che sbancò l'anno scorso con «Everyyhing Everywhere All At Once», questa volta si ferma a 7 nomination con Glazer e «Past Lives».

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Alla vigilia dello show, condotto per la quarta volta da Jimmy Kimmel, tutto a Los Angeles parla di Oscar, con le feste esclusive di «Vanity Fair», il tradizionale Ballo del Governatore, il ricevimento di Armani a Rodeo Drive, la serata organizzata da Donatella Versace e l'ambitissimo «viewing party» di Elton John. Sul palco del Dolby Ryan Gosling canterà «I'm Just Kean», una delle due canzoni di «Barbie» in lizza (l'altra è «What Was I Made For» di Billie Eilish) accompagnato da ben 65 ballerini. Si annunciano sorprese. 

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