Venezia 80, Adam Driver l'italiano: Ferrari dopo Gucci

Il film che Michael Mann in corsa per il Leone d'oro

Adam Driver sul red carpet
Adam Driver sul red carpet
di Titta Fiore
Venerdì 1 Settembre 2023, 08:00 - Ultimo agg. 2 Settembre, 09:01
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Adam Driver, l'italiano. Dopo aver interpretato Fabrizio Gucci in «House of Gucci» di Ridley Scott, eccolo ora nei panni di Enzo Ferrari nel film che Michael Mann ha dedicato al leggendario Drake di Maranello, in corsa per il Leone d'oro. Dice subito di averci preso gusto: «Immergermi in una cultura diversa, calarmi nei luoghi, riconoscere i suoni è la cosa che mi piace di più del nostro mestiere». Nel caso di Dino Ferrari è andato in fabbrica a sentire il rombo dei motori, si è seduto sulla sua sedia dal barbiere, ha mangiato nei ristoranti che l'ingegnere con la passione della velocità frequentava di solito: «Sento la responsabilità di raccontare una vita senza fare pasticci».

E lo stesso discorso vale, naturalmente, per Michael Mann.

Anzi. Per spiegare quanto tenesse a questa storia, tratta dalla biografia Enzo Ferrari - The Man and the Machine di Brock Yates (Penguin Books Ltd.), il regista di capolavori come «Heat», «The insider», «Collateral» e «Nemico pubblico», spiega che ha cominciato a pensarci molto tempo fa, quando non aveva ancora i capelli bianchi. «Mi sono reso conto che per rendere al meglio lo spirito di un personaggio e di un paese avrei dovuto fare un lavoro da antropologo. E quindi capire i valori degli anni Cinquanta, la struttura sociale italiana di quei tempi, la psicologia degli uomini e delle donne che volevamo raccontare. Ferrari, per esempio, non si arrendeva mai, guardava sempre avanti».

L'azione del film, non propriamente un biopic, si concentra sul 1957, anno di una profonda crisi professionale e personale del geniale imprenditore: l'azienda fondata dopo la guerra va a rotoli, mentre il matrimonio con la moglie Laura (interpretata da Penelope Cruz) è stato duramente messo alla prova dalla morte del figlio Dino per distrofia a 24 anni e dalla relazione di Enzo con un'altra donna da cui ebbe un altro figlio, Piero, riconosciuto solo nel 1975. In questa situazione delicata Ferrari si convince che l'unica via d'uscita sia puntare sulla mitica Mille Miglia, la corsa automobilistica che attraversava l'Italia, e vincerla per ripartire alla grande. Tra rombi di motore «minaccioso e bellissimi» replicati su quelli originali delle auto d'epoca e scene adrenaliniche, una minuziosa ricostruzione della Mille Miglia di quell'anno, con la tragedia di Guidizzolo che costò la vita al pilota Ferrari Alfonso De Portago, fidanzato con la diva Linda Christian, e provocò una strage tra il pubblico di adulti e bambini. «Sono affascinato da storie così profondamente umane, quando mi sono imbattuto in un personaggio complesso come Enzo Ferrari ne sono stato colpito. Era un uomo pieno di contraddizioni, melodrammatico, testardo, diverso da tutti, una persona spronata dal dolore che provava per la morte di Dino. Tutti i rapporti con le persone che lo circondavano, in famiglia e sul lavoro, ne erano condizionati. Entrare in connessione con il suo mondo è stato davvero emozionante». 

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Nel film Patrick Dempsey, l'eroe di «Grey's Anatomy» e «Diavoli», fondatore di una scuderia e in gara due volte a Le Mans, si è calato nei panni di Piero Taruffi, grande pilota Ferrari. Cosa ha provato a mettersi alla guida di una macchina d'epoca? «Eccitazione e paura, ho capito il senso del pericolo e il rischio che correvano a quei tempi, senza i necessari dispositivi di sicurezza. Ma anche il gusto di essere concentrati al massimo e di vivere tutta la vita in un momento, come se non ci fosse nient'altro al mondo. Un'esperienza mistica».

La 315S di Taruffi ieri ha sfilato sul tappeto rosso con l'erede del Cavallino, Piero Ferrari. Preziose rarità, come Driver e Dempsey in tempi di attori americani scioperanti. Ma i due divi, che hanno potuto accompagnare alla Mostra il film su deroga sindacale e in quanto protagonisti di una produzione indipendente, non legata alle major, non hanno mancato di dirsi solidali con i colleghi di Hollywood. Prodotto da Stx Entertainment, «Ferrari» è un'esclusiva per l'Italia Leone Group in collaborazione con Rai Cinema. 

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