Eurovision 2023, Marco Mengoni torna in gara: «Da Liverpool un canto per la pace»

L'Eurovision irrompe stasera e giovedì su Raidue con le sue semifinali

Marco Mengoni
Marco Mengoni
di Andrea Spinelli
Martedì 9 Maggio 2023, 11:00
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Marco Mengoni assicura che si sta «divertendo più di dieci anni fa»: la vittoria bis a Sanremo, «Due vite» dopo «L'essenziale», gli ha infatti procurato anche un bis all'«Eurovision song contest» di Liverpool: «Esperienza che vivo con meno pressione: conoscere la macchina significa gestire meglio l'emotività e godersi di più la performance. E poi faccio uno dei mestieri più belli del mondo, perché mai dovrei avere l'ansia?».

L'edizione 2022 fu vinta, come prononosticato, dalla Kalush Orchestra un anno fa a Torino ma con la guerra che continua in Ucraina, terra della band vincitrice, nessuno poteva davvero sperare di tenere questa sessantasettesima edizione in a Kiev: «A me sarebbe piaciuto andarci perché avrebbe voluto dire che la guerra era finita», spiega il divo pop: «La musica è amore ed essere uniti qui a Liverpool significa comunque mandare un messaggio di pace.

Un messaggio da gridare con tutta la voce che abbiamo». L'Inghilterra ha investito 14 milioni di sterline sull'evento e ora teme un attacco hacker filo-russo durante il festival: la terra di Putin è anche quest'anno messa al bando.

I bookmaker puntano sul blocco scandinavo, con la svedese Loreen (già vincitrice nel 2012) quotata dai listini Sisal ad 1.75 davanti al finlandese Käärijä (al secolo Jere Pöyhönen) a 3, e alla norvegese (di Pietra Ligure) Alessandra Watle Mele a 9. A proposito, di italiani che battono bandiera straniera ci sono anche i toscani Piqued Jacks, arruolati da San Marino. Ma torniamo alle previsioni della vigilia. Marco al momento è quotato a 20, ma dice di non farne una questione di classifica. Nel 2013 arrivò settimo, la concorrenza di Francia, Ucraina, Spagna, Israele e Repubblica Ceca influirà sul risultato di quest'anno.

Intanto domani sera dovrà rinunciare alla cerimonia dei David di Donatello, dov'è candidato ad una statuetta per «Caro amore lontanissimo», postumo di Sergio Endrigo inserito da Francesca Archibugi nella colonna sonora di «Il colibrì»: «Mi spiace mortalmente non esserci, soprattutto con una canzone e un film così importanti, ma, purtroppo, non ho ancora un clone che consenta di sdoppiarmi». 

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Nell'attesa del nuovo album «Materia (Prisma)», in uscita il 26 maggio (ultimo capitolo della trilogia varata due anni fa), e dei concerti negli stadi che lo vedranno impegnato anche allo stadio Arechi di Salerno il 24 giugno, Mengoni annuncia per l'autunno un tour europeo molto più ambizioso di quello delle scorse settimane: «Canterò in posti grandi, che finora non avevo mai affrontato. Mi eccita molto, ad esempio, l'idea di esibirmi allo Zenith di Parigi, dove sono passati miei miti come Ben L'Oncle Soul che ci ha registrato pure un bel disco dal vivo».

Ma ora bisogna pensare alla gara: l'«Eurovision» irrompe stasera e giovedì su Raidue con le sue semifinali, da cui l'Italia è esclusa in quanto ammessa di diritto (con Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, ovvero i paesi di maggior peso commerciale sugli ascolti, e la vincitrice della passata edizione Ucraina) alla finale di sabato su Raiuno. Quando il trentaquattrenne di Ronciglione si presenterà sul palco della Liverpool arena in compagnia di un acrobata col suo tappeto elastico: «Era molto difficile mettere in scena il senso di “Due vite”, di questa relazione tra conscio e inconscio, tra sogno e realtà, così ho pensato di coinvolgere un grande performer come il francese Yoann Bourgeois, che ha lavorato nei video di gente come Harry Styles, Coldplay, Serena Gomez, P!nk, Missy Elliot», racconta lui. 

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