Joseph Capriati e Carl Cox, nuovo «beach party» a Castel Volturno

«Carl è un mostro di bravura e sensibilità, ma anche una bella persona. Sono onorato di chiamarlo amico, anche se dovrei dire che per me è stato una sorta di papà musicale»

Joseph Capriati e Carl Cox, nuovo «beach party» a Castel Volturno
Joseph Capriati e Carl Cox, nuovo «beach party» a Castel Volturno
di Federico Vacalebre
Domenica 18 Giugno 2023, 12:00
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I due «beach party» di Jovanotti non sono passati invano da Castel Volturno: proprio dove il ragazzo fortunato ha portato il suo tour più pazzo del mondo è nata l'Arena del Sound, spazio per eventi già sperimentato da Gianni Simioli con un carosello newpolitato il 2 giugno scorso, e stasera atteso alla prova dei fan di Carl Cox e Joseph Capriati. Il primo, britannico di Manchester, 60 anni, è una delle più longeve leggende della pista da ballo. Il secondo, casertano, 35 anni, è una delle stelle nostrane, e da esportazione, del dancefloor.

Allora Joseph, che poi all'anagrafe sarebbe Giuseppe, cosa avete in programma?
«Un vero evento.

Perché con Carl non ci esibiamo insieme dal 2015, l'ultima volta fu al Metropolis di Ischitella. Ed è bello portare un simile gigante della club culture sulla spiaggia di una zona che va rivitalizzata: Jovanotti ha mostrato la strada».

Com'è costruita la maratona dance?
«Volevo che chiudesse Cox, ma lui ha voluto che l'onore toccasse a me: Siamo a casa tua, mi ha detto. Così inizierà lui, dalle 19 alle 21, quando lo raggiungerò per un'oretta di B2B, un duello senza rivalità. E poi mi scatenerò da solo, dalle 22 alle 24. Prima, a rompere il ghiaccio ci penseranno Christopher Coe, inglese in Australia, e il rumeno Kido, ragazzo talentuoso che suona roba tech-house e minimal».

A proposito di generi: che selezione hai in testa?
«Da sballo, da festa, da far ballare anche la sabbia. Una delle mie caratteristiche è quella di non fossilizzarmi in console su un solo genere. Techno, house, tech-house, Ibiza sound... guardo il pubblico e mi sintonizzo sulle sue vibrazioni. Cox per questo mi ritiene un suo possibile erede. Un giorno mi ha detto che questo mio approccio è un dono: me lo tengo stretto questo dono».

Hai un bel rapporto con Carl.
«Lui è un mostro di bravura e sensibilità, ma anche una bella persona. Sono onorato di chiamarlo amico, anche se dovrei dire che per me è stato una sorta di papà musicale».

Ci stai abituando, anche da queste parti, a esibizioni in spazi inattesi. L'anno scorso fu la vota di Capriati & friends al Maradona.
«Che emozione, mai nessun dj aveva avuto uno stadio tutto per sé in Italia. Fu complicato, tanta burocrazia da vincere... Stasera, sulla spiaggia, sarà più una festa, senza tensioni».

Martedì ci sarà una coda dell'evento a Castel Volturno?
«Sì, abbiamo deciso di fare una donazione alla Fondazione Santonono Pausilipon e, siccome uno sponsor ci ha donato un centinaio di peluche, li porteremo personalmente ai piccoli pazienti. Anche il mondo della notte e del nightclubbing deve rendere qualcosa di quello che ha avuto: siamo dei privilegiati, l'ho capito proprio al Maradona collaborando con l'Unicef».

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