Thru Collected, il collettivo musicale torna a Napoli: «Suoni nuovi lontani da ogni cliché»

Lo show questa sera per i dieci anni del bene comune Lido Pola a Coroglio

Thru Collected
Thru Collected
di Giulio Di Donna
Venerdì 19 Maggio 2023, 13:00
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Un «collettivo musicale» è una comunità che mantiene intatta l'autonomia del singolo componente. È questa lo spirito guida del Thru Collected, artisti visuali e produttori musicali poco più che ventenni, atipici nel variegato ma spesso standardizzato panorama sonoro cittadino. Ne fanno parte Alice Triunfo, Altea, Sano, gli specchiopaura, Luckylapolo e i producer Rainer Monaco, Giovanni Troccoli e Riccardo Sergio il fondatore, che qui fa anche da portavoce rispondendo alle domande. Hanno messo d'accordo pubblico e critica, per qualcuno hanno addirittura rivoluzionato l'approccio musicale italiano, ridisegnando la canzone con incursioni elettroniche, sperimentali e digitali. Adidas, Versace, Dr. Martens li hanno voluti come testimonial. Stasera suoneranno per i dieci anni del bene comune Lido Pola a Coroglio.

Suonate più spesso fuori che nella vostra città. Come mai?
«Riceviamo più attenzione da parte di promoter nazionali, forse perché siamo lontani dai cliché musicali: rap o folk».

Ci sono sempre pochi spazi per la musica a Napoli?
«Rispetto a Milano o Roma Napoli ha carenze strutturali evidenti.

Non ci sono luoghi sufficienti per l'aggregazione giovanile che permetterebbe sperimentazione e condivisione democratica: spazi come il Lido Pola offrono possibilità artistiche e sociali rari».

Però la città è vivissima musicalmente.
«Si, ma mancano poli culturali in cui far crescere creatività magari di nicchia, da cui però possono nascere fenomeni nazionali o internazionali. È un problema che riguarda le istituzione, ma anche gli imprenditori: quelli del Nord ora vorrebbero mettere le mani sulla città. E anche il pubblico deve fare la sua parte partecipando di più».

Voi dove lavorate?
«Da poco abbiamo un bellissimo studio al Vomero di nome Buco che funziona anche come factory dove sviluppiamo progetti audio-visual anche per conto terzi».

Stasera condividerete il palco con i BungtBangt, tra i vostri mentori.
«Riccardo Capone in arte Sano, è figlio di Maurizio Capone. Buon sangue non mente e la parentela ha agevolato il rapporto con questa storica formazione che rispettiamo tantissimo per la sua attitudine popolare, per l'uso di strumenti che nascono dagli scarti. Suoneremo insieme anche un nostro brano inedito intitolato “Danza d'o ragn'” cantato anche da Maurizio e che andrà nel nostro secondo album in via di definizione. Sarà bello vedere i Capone insieme sul palco, una sorta di passaggio di testimone».

Appunto il vostro futuro. Cosa succederà?
«Dopo Discomoneta, il primo album collettivo, abbiamo lavorato sui dischi solisti di Altea, Sano, Specchiopaura e Alice e curato anche alcune produzioni di Bomba Dischi. Continueremo a fare live in estate magari con il formato della ThrucoFesta, tra arti visive, dj set, mini live». 

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