Teatro San Carlo di Napoli, il giudice del lavoro reintegra Lissner sovrintendente e direttore artistico

Il provvedimento del giudice del lavoro che in via cautelare accoglie il ricorso del manager francese. Così il teatro si ritrova con due manager

Reintegrato Stéphane Lissner
Reintegrato Stéphane Lissner
Maria Pirrodi Maria Pirro
Martedì 12 Settembre 2023, 14:31 - Ultimo agg. 14 Settembre, 12:02
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Colpo di scena al San Carlo, che si ritrova con due sovrintendenti: Carlo Fuortes, in carica dal primo settembre, e Stéphane Lissner, reintegrato oggi anche come direttore artistico del teatro, su disposizione del Tribunale di Napoli. Lo ha stabilito il giudice del lavoro Clara Ruggiero, accogliendo il ricorso presentato dal manager francese, dal primo giugno «pensionato» in anticipo sulla scadenza naturale del contratto (fissata il 31 marzo 2025) per effetto del decreto legge che ha equiparato a 70 anni i limiti di età fra italiani e stranieri. 

«Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un limbo che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il teatro San Carlo e la città di Napoli», dice soddisfatto Lissner, che aggiunge: «Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di civiltà giuridica che devono guidare ogni ordinamento democratico.

Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso teatro San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel teatro». 

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Il collegio difensivo che assiste il maestro è composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo (studio Morpurgo e Associati), dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani (università Milano-Bicocca e studio Accms) e dall’esperto di governance Pietro Fioruzzi (studio Cleary Gottlieb). E fa notare: «Il Tribunale del Lavoro di Napoli ha deciso, su una materia nuova e particolare, in via d’urgenza con grande sensibilità costituzionale, cognizione giuridica e senso di responsabilità. Il provvedimento è motivato con cura e, aldilà della fase cautelare in cui è stato emesso, dovrebbe ragionevolmente porre fine, nella sostanza giuridica, a questo contenzioso». Per il pool legale, «il ripristino del rapporto di lavoro del maestro Lissner è infatti un dato giuridicamente ineccepibile perché il decreto, davvero infelice nella sua formulazione, che ne aveva giustificato l’interruzione non è applicabile a questa specifica situazione. Se, invece, si fosse applicato, esso avrebbe avuto carattere discriminatorio e avrebbe leso diritti fondamentali».

Curiosa coincidenza: stasera è in programma Madama Butterfly. Con Ferzan Ozpetek che firma la regia del capolavoro di Puccini,  direttore musicale Dan Ettinger. Le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Alessandro Lai e le luci di Pasquale Mari. Nel ruolo di Cio-Cio-San Ailyn Perez (12, 17, 24 e 27 settembre), che si alterna con Valeria Sepe (15, 20, 26, 28), e in quelli di Pinkerton Saimir Pirgu (12, 17, 24 e 27 settembre) e Vincenzo Costanzo (15, 20, 26, 28). Ma questa è innanzitutto la prima opera dopo la pausa estiva: avrebbe dovuto "inaugurare" l'era Fuortes, con la recita dedicata a Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso senza motivo. Il neosovrintendente sarà presente lo stesso? E l'altro, Lissner, si farà vedere nel teatro più bello del mondo? O, più probabilmente, il palco reale resterà vuoto?

Quali scenari si apriranno adesso? Fuortes resterà o dovrà andarsene? Possibile che rimangano in due? E a quale costo? Lissner ha uno stipendio di 240mila euro, quello dell'ex amministratore delegato Rai ammonta a 210mila euro all'anno, più 30mila al massimo come rimborso spese per il prestigioso incarico. A questo punto verrà presentato ricorso contro l'ordinanza del giudice? Ci vorrà tempo per venirne a capo, in attesa del giudizio di merito? La parola passa al sindaco Gaetano Manfredi, presidente della fondazione lirica. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per ora preferisce non commentare.

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