Lillo al Nest di San Giovanni a Teduccio: «I miei modelli comici? Totò, Allen e Zucker bros»

«Napoli è una città unica, che ti avvolge con la sua atmosfera. Appena arrivi ti senti napoletano, e sei fiero di sentirti così»

Lillo torna a Napoli
Lillo torna a Napoli
di Maria Francesca Troisi
Sabato 24 Febbraio 2024, 08:00 - Ultimo agg. 25 Febbraio, 09:02
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Attore, comico, conduttore, rockettaro revivalista e non solo, Lillo, all'anagrafe Pasquale Petrolo, questa domenica sarà il protagonista del format «Una serata al Nest con...», per svelare alcuni aspetti di sé e del proprio lavoro, attraverso un confronto aperto con i «#GiovaniO'Nest», i ragazzi del Nest, il teatrino di trincea di San Giovanni a Teduccio. «So io, so Lillo», la battuta ormai sulla bocca di tutti incarna la sua lunga carriera, ben precedente alla gag della prima stagione di «LoL». Spesso in compagnia dell'immancabile spalla, Greg (Claudio Gregori), con cui da anni porta avanti un tipo di comicità surreale, in cinema, in tv e a teatro, e con cui precedentemente aveva dato vita a una rock band demenziale, Latte & i Suoi Derivati. «Non mi lanciavo sul palco facendo stage diving come Damiano dei Måneskin, solo perché pesavo 84 kg», ironizza lui. 

Il Nest sta dando ai giovani del quartiere un'alternativa. Che idea si è fatto di questo incontro?
«Sono molto contento di ciò che sta succedendo attraverso questo teatro, e dovrebbe essere preso da esempio in tutte le città d'Italia.

Un posto in cui gli artisti possono interagire con i ragazzi, e portare avanti un discorso di condivisione, impegnata o meno. Ascoltare le loro idee e esperienze fa crescere sia loro che noi che partecipiamo. Si può e si deve lanciare un messaggio positivo, non solo in un quartiere problematico, come quello di San Giovanni».

Che vuol dire per lei Napoli?
«Napoli è una città unica, che ti avvolge con la sua atmosfera. Appena arrivi ti senti napoletano, e sei fiero di sentirti così, una sensazione che si vive solo da queste parti».

Fa televisione, musica, cinema, teatro, radio («610» su Radiodue): qual è il filo conduttore?
«Effettivamente metto in scena il mio stile umoristico usando mezzi diversi... L'importante è avere sempre qualcosa da dire, cambia solo il linguaggio che s'impara con l'esperienza».

Dalla politica prende mai ispirazione?
«Non direttamente, piuttosto rappresento, con un linguaggio un po' stralunato, l'effetto della mala politica. Quindi essere umani devastati da andamenti della società non proprio ideali».

Chi la fa più ridere?
«Io amo la comicità surreale, che ha percorso, per esempio, il grandissimo Totò. Poi Cochi e Renato, quando facevano il cabaret al Derby (negli anni 60), per non parlare di Woody Allen, i fratelli Zucker, quelli del film “L'aereo più pazzo del mondo”, per capirci. Situazioni demenziali che cerco di ripresentare a modo mio».

È capitato che non ridessero alle sue battute?
«Non far ridere per un comico è un incubo, dispiace, e capita. Per questo ho accettato di buon grado di partecipare a LoL, un modo per esorcizzare la cosa peggiore che può succedere a chi fa il mio mestiere: dire delle cose senza suscitare ilarità».

Nella nuova edizione del programma (fuori ad aprile) torna nei panni del guastatore. Nostalgia di casa?
«È un programma a cui sono molto affezionato, e mi è difficile rifiutare di tornare. Quindi farò la guest, o per meglio dire il co-conduttore, con entrate sporadiche nel luogo in cui si svolge il gioco. Devo dire che tutte le volte mi diverto, e finché mi diverto va bene così».

L'amore per i supereroi declinati all'italiana è una sua costante.
«Mi piace raccontare la frustrazione di un superpotere inutile o solo poco sviluppato. Da bambino sognavo di essere un supereroe, e quelli che amo sono gli stessi dell'antichità, che ne so, Achille, Ettore. L'indole umana ha bisogno di qualcuno che ci protegga».

A tal proposito su Prime Video, è in arrivo la seconda stagione di «Sono Lillo»: è soddisfatto?
«Parecchio, il secondo capitolo della serie che mette al centro il supereroe sfigato è un successo inaspettato. Posaman è uno che sa fare pochissimo, 6 pose appena, ma conquista la scena. Questa volta l'andamento della storia sarà più fantasy. Ci saranno poi sorprese, che non posso ancora spoilerare, ma vi divertirete». 

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