«Un posto al sole» torna in tv da lunedì 13 luglio, Patrizio Rispo: «Che colpo il blocco delle riprese»

Patrizio Rispo sulla terrazza di Palazzo Palladini / Villa Volpicelli
Patrizio Rispo sulla terrazza di Palazzo Palladini / Villa Volpicelli
di Gennaro Morra
Lunedì 6 Luglio 2020, 09:00
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Finalmente torna Un posto al sole con puntate inedite. Da lunedì 13 luglio alle 20.45 Rai 3 riprende a raccontare le vicende del condominio napoletano più famoso d’Italia dopo un lungo stop durato cento giorni, il primo in 24 anni di storia. Infatti, l’ultimo episodio della popolare soap era andato in onda lo scorso 3 aprile, mentre le riprese si erano fermate il 27 marzo per effetto del lockdown imposto dal governo per fronteggiare la diffusione del coronavirus nel nostro Paese. Ma, anche se i numeri dell’epidemia non sono più così allarmanti (il giorno della sospensione delle riprese in Italia c’erano stati quasi mille decessi), il Covid-19 in Italia continua a preoccupare, perciò tornare a girare i nuovi episodi, rispettando il protocollo antivirus, non è stato semplice per troupe e cast. 
 


«È stato un’emozione tornare a girare su questa terrazza – confessa Patrizio Rispo in un’intervista pubblicata su RaiPlay, appoggiato a un parapetto di Villa Volpicelli, che nella fiction diventa Palazzo Palladini –. Sono 24 anni che facciamo questa serie, che ormai è una vita parallela. Anzi, io vivo molto di più con questa famiglia che con la mia: torno a casa la sera e sono Patrizio per due o tre ore e mia moglie mi chiede di continuare a essere Raffaele (il portiere di Palazzo Palladini, ndr), che è sicuramente più leggero di me». Ecco perché per lui, che interpreta il personaggio chiave della soap realizzata nel Centro di Produzione Rai di Napoli, stare lontano dal set così a lungo è stato un trauma: «Trovarsi improvvisamente senza questa vita e senza questa famiglia è stato un duro colpo – afferma l’attore – I primi giorni è stata una vera mancanza psicologica ed era strano, anche perché la gente continuava a chiedermi di essere Raffaele, pur non girando. E ho incontrato un affetto e una dipendenza da questo prodotto che non mi aspettavo. Le persone stanno in astinenza, soffrono di questa mancanza e ricevo messaggi di disperazione: Quando tornate?».
 
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Ora che a quella domanda c’è una risposta certa, Patrizio Rispo non nasconde le difficoltà che accompagnano questo ritorno: «Non possiamo girare scene di massa, abbiamo eliminato le comparse, è necessario un distanziamento, quindi le scene in cui ci sono più persone sono realizzate in tempi più dilatati. Insomma, le complicazioni sono tante, ma è tanta anche la felicità di riprendere». Anche perché il protocollo da seguire non si limita a regolare il lavoro sul set: «Abbiamo percorsi prestabiliti per arrivare ai camerini, c’è il bar per gli attori e il bar per gli interni Rai, ci prendono la temperatura, ci controllano la pressione e la saturazione dell’ossigeno, oltre a indossare continuamente la mascherina. E poi, cosa importante, facciamo tamponi e test sierologici ogni 15 giorni. Per cui abbiamo ripreso, ma la cosa è difficile».
 
Una ripresa che comunque sarà momentanea: «Ripartiamo raccordandoci dov’eravamo rimasti – annuncia l’attore – Chiuderemo queste storie e poi riprenderemo tra ottobre e novembre per raccontare (quasi) in contemporanea la realtà».

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