Fantasia ed eleganza: si danza
al Pontile di Bagnoli tra mare e sole

danza a Bagnoli
danza a Bagnoli
di Diego Scarpitti
Mercoledì 11 Novembre 2020, 21:02 - Ultimo agg. 21:21
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Fantasia ed eleganza. La danza non si ferma, perché è il sogno di ogni bambina. Rafforza il corpo, stimola la mente, arricchisce l’anima. Proietta in un mondo onirico e incantato. Dispensa tenacia e determinazione, insegna disciplina e richiede costanza. In tempo di pandemia con palestre, piscine e sale chiuse dal Governo Conte, ecco soluzioni alternative. Distanziati, all’aperto e in sicurezza. Con l’ammirazione e l’approvazione di passanti e corridori.

«Dopo settimane di lezioni online, ho deciso di riaccendere un po’ i loro occhi, portando un piccolo gruppo di allieve a fare la sbarra alle ringhiere del Pontile di Bagnoli. Un gioiello nato dal degrado più totale, e anche le ragazze si sono sentite dei gioielli preziosi tirati fuori dalla cassaforte blindata, che in questi mesi è diventata la loro casa, la loro stanza, con un'unica finestra sul mondo: lo schermo freddo di un pc o di un tablet». Per un pomeriggio  emozionante L’Accademia di Balletto Musica e Teatro, diretta da Luana Iaquaniello, si è trasferita in una location d’eccezione.

 

«Noi ballerini, - è risaputo-, abbiamo una forza ed una determinazione talvolta fuori dal comune, e l’abbiamo inculcata ad ognuno dei nostri allievi, piccoli e grandi. Questo gioco di resistenza ci ha provati molto ultimamente. Il ballerino ha una forma fisica da mantenere forse più di un atleta agonista ed ha uno spirito creativo ed una componente emozionale ed artistica da dover liberare». Una risposta originale, pratica e intelligente agli ultimi dpcm dell’esecutivo.

Il mare, il sole e un rettilineo di 900 metri che consente di alleggerire una situazione certamente complicata. E poi i gabbiani e una cartolina da Grande Bellezza, con vista Capri, Ischia, Miseno. Da Nisida a Pozzuoli. «Oggi siamo costretti a vederci online, ad improvvisare una sbarra di fortuna su una sedia o sull’asse da stiro in casa. Non sappiamo nemmeno perché noi in queste condizioni e ad altri è concesso ben altro. I bambini e i ragazzi davvero non hanno capito perché si può fare shopping sfrenato tutti ammassati per le vie del centro o prendere il sole sul lungomare tutti insieme, mentre a loro è stata tolta la sala di danza, dove lavoravano con il massimo rigore e rispetto per le nuove norme anti-Covid e dove si sono sempre sentiti protetti come se fosse casa». Luana, insieme alla sorella Ilaria, si fa interprete del malessere oggettivo. «Le ragazze sono molto confuse.

Noi insegnanti né i genitori riusciamo a dare loro una spiegazione reale».

I conti con la realtà. «Non possiamo più trattenere le allieve nella nostra casa/cassaforte, abbiamo bisogno della sala di danza, del teatro, del palcoscenico. Oggi siamo degli uccelli mutilati delle ali. Se il nostro sacrificio diventa anche quello degli altri, possiamo farcela nel minor tempo possibile. Se noi siamo imprigionati in casa e tutti gli altri possono diffondere il virus, allora stiamo solo uccidendo l’arte, la cultura, lo spettacolo, il balletto e tutte quelle categorie che oggi si trovano nella nostra situazione». Grido di dolore.

No scuola, no sport. Tempi difficili. «A Bagnoli una volta forgiavano l’acciaio, e questo ha provocato danni irrimediabili all’ambiente e alle vite umane. Dal 2006 qui forgiamo talenti, ragazzi e ragazze che hanno il fuoco negli occhi, che vengono dal disagio, da famiglie operaie, da nuclei che vogliono rivendicare la propria posizione sociale, senza essere etichettati per il loro stato di provenienza; ragazzi con doti meravigliose che aiutiamo a perfezionare, che esprimono le loro passioni in totale libertà e si preparano a diventare i grandi professionisti del futuro».  Danza leva di riscatto, occasione di rilancio.

«L’Accademia nasce a Bagnoli per riscattare i danni fatti da una fonderia d’acciaio con una fonderia di giovani talenti dello spettacolo. E la seconda sede a Monte di Procida, inaugurata da Carla Fracci nel 2015, nasce in un luogo tanto vicino ma pur lontano dalle abitudini e dalle ideologie della città. E’ stata un’altra grande sfida, che la danza, la cultura e l’arte mi hanno suggerito di realizzare», spiega orgogliosa  Luana Iaquaniello (nelle foto di Valerio Campolo).

«La passione per la danza, l’amore e l’adrenalina che un ballerino, un insegnante, un coreografo provano nel mostrare al pubblico e nel diffondere le proprie doti, il proprio sapere, porta spesso a fare scelte irrazionali, e così è stato», racconta la carismatica direttrice. «Se avessi voluto, nel 2006 avrei aperto una scuola di danza lussuosa a Posillipo o a Chiaia, nelle zone chic e ricche di Napoli. Ma il mio desiderio era quello di portare danza accademica dove ce ne fosse bisogno», ammette Luana. «Felicissime le mamme e quelle che sono venute a riprendere le ragazze: mi hanno ringraziata per la gioia delle figlie e per la boccata d’aria», conclude Iaquaniello. Buona la prima, da replicare. Fame di vita (e di ossigeno), voglia di sport. In un tempo sospeso. Sul mare, al Pontile di Bagnoli. A passo di danza.

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