Gevi Napoli-Pesaro 98-87: Stewart trascina i partenopei, manca una vittoria alla salvezza

Una partita combattuta fino al 35’

Un'azione del match
Un'azione del match
di Stefano Prestisimone
Sabato 29 Aprile 2023, 21:18 - Ultimo agg. 30 Aprile, 08:46
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E' la vittoria che avvicina tantissimo Napoli alla salvezza. Napoli lotta strenuamente e batte Pesaro 98-87 al termine di un match con super attacchi e difese non certo invalicabili. Ora tocca aspettare il risultato di domani tra Trieste e Verona. Se i veronesi dovessero perdere in terra giuliana, Napoli andrebbe ad affrontare l'altra domenica una squadra in pratica già retrocessa.

Partita combattuta fino al 35’. Poi l’allungo decisivo, una spallata forte che arriva con Michineau, ancora protagonista nel finale, con Howard e due triple d’oro ma soprattutto con uno Stewart sontuoso, assoluto protagonista della gara.

Una furia, in attacco e in difesa, una reattività atletica spaventosa. Per lui a fine gara 29 punti, con 4/6 da due, 4/6 da 3 e 9/11 dalla lunetta. Si diceva di Howard che nel momento topico ha piazzato canestri di platino, un Williams che dopo un intero quarto a guardare per problemi di falli, ha trovato un paio di zampate importanti.

Napoli con questa vittoria si avvicina alla salvezza, ora le manca un’ultima vittoria, come detto. Repesa, il coach della Climamio che battè la Carpisa nella semifinale scudetto del 2006, è tornato dunque sul luogo del delitto ma è andato via a testa bassa. Pesaro con questo ko saluta forse i playoff. Un applauso per Carlos Delfino, 41 anni, vecchio bucaniere dei parquet, che è sempre un modello da ammirare. Ai marchigiani non è bastato un ottimo Cheatam, mentre l’ex Totè dopo un buon inizio, ha fatto tanta confusione. Era l’ultima al Palabarbuto, ora bisogna solo conquistare gli ultimi 2 punti in trasferta per restare in A.

Pesaro parte con le marce alte, Napoli risponde con energia sospinta dal tifo assordante. Dopo 4’ è 11-11, con Totè protagonista. Una tripla di Howard scava il primo break (11-16), il portoricano bissa ed è 19-13. Ma i marchigiani rispondono con Rahkman e Cheatam: 24-23, punteggio alto. Williams esce con due falli, Stewart e Young entrano subito in partita ma al 10’ è 30-27 con attacchi che dominano sulle difese. Repesa gira vorticosamente gli uomini sul parquet e trova la chimica con Kravic e Charalampopoulos (30-32). Delfino scalda la mano ed è 30-35 con Pancotto che si rifugia in time out e la strigliata serve perché c’è il 5-0 per la parità. Match sempre a ritmi alti, difese invisibili e attacchi notevolissimi. Con Stewart la Gevi va su, ma ecco un altro controbreak provocato anche da un fallo apparentemente inesistente a Williams: è il terzo. Pesaro sale a +4 (46-50), c’è la reazione con un 6-0 e all’intervallo è 52-50.

Ad inizio terzo periodo arriva il quarto fallo di Zerini e scatta l’emergenza. Pancotto lo tiene in campo fidando sull’esperienza, intanto la Carpegna va a +1 (59-60). Napoli è tutta sulle spalle di Stewart, match equilibratissimo e ci pensa Howard a dare una spallata. I pesaresi sono sempre lì, Pancotto sceglie di inserire Dellosto dopo il quinto di Zerini ma Cheatam banchetta nell’area (71-71). Al 30’ è 73-73. Stewart è una macchina, Wimbush scalda la mano è c’è il +4, poi Stewart completa l’opera (85-79). E’ il primo break serio, ma la Carpegna torna a -1. Poi un nuovo break a 4’ dalla fine, (90-84), quindi un altro 5-0 per il +11. Sembra fatta, la partita scivola via, Pesaro ci prova ancora ma sbaglia in un paio di occasioni e il gap resta ampio. Il pubblico canta a squarciagola, Rahkman sbaglia due liberi. Mancano 60 secondi, dieci punti sono margine sufficiente. C’è un’azione da rivedere al replay, gli arbitri consegnano la palla ai marchigiani ma arriva un altro errore dai 3 punti e nel tripudio generale la Gevi può festeggiare.

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