Benevento, Cannavaro:
«Sinisa era un guerriero»

Il tecnico della Strega in vista del Modena

Benevento, Cannavaro: «Sinisa era un guerriero»
di Oreste Tretola
Sabato 17 Dicembre 2022, 15:27
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L’obiettivo è chiudere bene il 2022. La prima delle due tappe è a domani a Modena. Il primo pensiero di Fabio Cannavaro però, nella conferenza pre partita, è andato al compianto Sinisa Mihajlovic: «Abbiamo perso un guerriero. Chi lo conosceva si rendeva conto della sua energia. Un ragazzo fantastico, compagno di squadra ideale. L'ho apprezzato non solo da compagno, ma anche da allenatore. E' una grossa perdita per il calcio italiano. Il fatto che tanta gente gli abbia tributato omaggi dimostra l'impronta che ha lasciato». 

Il tecnico si è soffermato sulle difficoltà della trasferta emiliana: «La partita di domani è molto difficile. Loro sono una squadra che può dare la sensazione di subire molti gol, ma ne fanno anche tanti. Dobbiamo essere bravi e lucidi, cercando di avere un rendimento costante. Quando la situazione non è facile si dà qualcosa in più. Conosco il valore della mia squadra, in questo momento bisogna pensare in un modo diverso a quello abituale. Dobbiamo fare i punti. Il concetto è che il campionato è lungo e che prima o poi ci arrivo non mi piace. Pensiamo a domani, sarà una bella partita. Giochiamo in uno stadio bello, contro una squadra che ti fa giocare. Appena sbagli una scelta, per i giocatori che hanno ti possono far male».

Cannavaro ha parlato anche dell’atteggiamento della squadra: «Stiamo crescendo. Dobbiamo migliorare nel capire le situazioni che si presentano in campo. Col Cittadella siamo stati molto schematici. Sicuramente i risultati danno la continuità per lavorare bene. Sarà un’emergenza continua. Oggi guardavo la lista, erano sedici calciatori più i ragazzi. Possono ancora crescere tanto. I ragazzi riescono a leggere facilmente qualsiasi schema.

Si può giocare in vari modi perché sono intelligenti. Ciò che gli ho detto è che bisogna cominciare ad avere delle certezze, poi durante le partite bisogna cambiare. Hanno cominciato a capire ciò che vogliamo fare e in che modo. La partita dura novanta minuti. Ciò che mi interessa è che stanno dando grande disponibilità – ha spiegato l’allenatore - L'umore è importante. Non dobbiamo essere superficiali. Io guardo dietro, l'ho sempre detto. Bisogna cercare di affrontare le partite con la massima concentrazione, con la capacità di essere operai con un proprio concetto di gioco. Quando siamo riusciti a farlo, alla fine i calciatori si sono sempre divertiti. Al di là di chi va in campo, noi dobbiamo essere equilibrati. A me interessa questo. L'occupazione del campo deve essere di una squadra che vuole portare a casa una vittoria attraverso il gioco. Dobbiamo essere bravi nella scelta dell'ultimo passaggio. Serve maggiore cattiveria negli ultimi metri che fa la differenza. Il gol lo abbiamo quasi sempre trovato. Dovremmo trovarne qualcuno in più per vivere la partita in maniera più serena». 

L’infermeria continua ad essere affollata, anche se c’è qualche recupero. Cannavaro ha fatto il punto della situazione: «Paleari è in ripresa. Oggi si è allenato. Domani valuteremo ma non credo ci saranno problemi. Veseli si sta allenando con continuità. Ieri gli parlavo, mi ha confermato che sessanta minuti riesce a tenerli senza problemi. Per quanto riguarda Ciano, mi avevano detto che il rientro era per la prossima settimana ma ho deciso di portarlo a Modena. La Gumina è rientrato, non so quanti minuti abbia nelle gambe. Dipende dalla situazione, ma adesso sta bene. Leverbe è un passo indietro, spero di recuperarlo per la prossima. Abbiamo lavorato tanto per recuperare Farias. Ha grandi qualità, pulisce tutte le palle sporche; è un peccato averlo perso. Kubica è un calciatore che ha caratteristiche importanti, ci può stare sulla trequarti, così come Improta. C'è l'assenza di Koutsoupias che è squalificato».

Singoli e soluzioni tattiche, il tecnico giallorosso non si è esposto: «Acampora può giocare sulla trequarti, c'è anche Simy che potrebbe giocare al fianco dell'altra punta con un solo trequartista. Questa squadra è formata da calciatori che si adattano facilmente. Dobbiamo capire che, al di là di chi va in campo, è la testa che in questo campionato fa la differenza. Dobbiamo cercare la continuità, sia di prestazioni che di risultati. Kubica è un giovane. E' un centrocampista che può giocare sia davanti alla difesa, da interno e anche da trequartista. Si adatta bene – ha proseguito - E' molto bravo nell'area di rigore. Non ha ancora preso il ritmo del calcio italiano, sta faticando sotto questo aspetto. Dobbiamo velocizzarlo sia di pensiero che di gambe. Simy è in una condizione di un calciatore che non gioca da tanto tempo. Si allena molto bene, è un professionista serio che a me piace molto. E' un leader silenzioso. Va gestito, non voglio correre l'errore di metterlo in campo e poi sostituirlo per infortunio. I ritmi sono alti e quando non sei allenato rischi di farti male. Forte ha segnato col Parma, ci è rimasto male all'inizio dopo il rigore sbagliato. A volte si dà la colpa agli attaccanti quando si sbaglia un rigore, ma c'è da dire che il portiere è stato bravo nel fare una grande parata. Capellini sta facendo un lavoro di rafforzamento muscolare. E' un ragazzo a cui piace crescere, è intelligente, così come Pastina. Sono ragazzi che ho visto cambiati da quando sono arrivato. Masciangelo è un ragazzo serio, lavora tanto. Prima avevamo un sistema di gioco diverso, forse vedevo più adatto Foulon, ora lui. Non è detto che domani non cambi. A me interessa l'allenamento. In base a ciò che vedo in settimana riporto sul campo. Ci sono periodi in cui uno sta meglio. Io non vado a simpatie, per me è fondamentale il lavoro».

In settimana la visita del presidente Vigorito ha portato un’aria positiva: «Ogni volta che il presidente viene fa piacere. E' una persona che quando ci parli ti fa imparare tanto. E' anche importante per i calciatori, vederlo alza l'attenzione. Certo, meglio vederlo quando è felice piuttosto che nervoso».

Dopo il match del 26 dicembre contro il Perugia, il torneo si fermerà: «Andremo in ritiro nel corso della sosta, ovviamente non sarà punitivo – ha concluso Cannavaro - Nell'ultimo mese e mezzo abbiamo fatto solo gestione, con il numero ridotto di calciatori si poteva fare bene poco».

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