Il calciomercato muove la corsa Champions: riuscirà il Napoli ad acciuffare il quarto posto?

ADL fa cinque acquisti ma manca ancora il difensore

Cyril Ngonge
Cyril Ngonge
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Venerdì 2 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17:00
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Finisce com'era iniziata. Con il Napoli che cede: Elmas e ora Gaetano che va prestito al Cagliari. De Laurentiis è stato protagonista di un mercato di gennaio che, in Europa, è stato povero di stelle e orfano di denari: ha intascato 25 milioni di euro dal Lipsia per il macedone e tanto ha (più o meno) speso per sistemare qualche vuoto in organico. Lasciando il tesoretto da 80 milioni (ovvero l'utile del bilancio 2022/23) praticamente intaccato. Non si è rinforzato, il Napoli: doveva prendere un difensore centrale e continua ad andare a vuoto. Motivo per cui prende consistenza la difesa a 3. Da un anno si sa dell'addio di Kim, ma oltre a Natan non si è riusciti ad andare. De Laurentiis ha provato con Dragusin e Perez, solo timidamente per Theate e ha sondato i vari Kiwior, Lenglet e Scalvini. Poi ha deciso di restare così. Ora ci sono otto attaccanti per tre posti con gli arrivi di Traoré (deve tornare in forma, 18 milioni in caso venga esercitato il riscatto) e di Ngonge (più o meno 20 milioni al Verona dove ha segnato 6 gol) e un centrocampista di struttura come Dendoncker che con il ritorno di Anguissa giocherà pochissimo. Senza dimenticare Popovic, parcheggiato al Monza. In pratica, nessun colpo che mette a repentaglio i titolarissimi. De Laurentiis, in ogni caso, è stato il più attivo di questa sessione invernale. Anche se, al momento, il miglior acquisto sembra Mazzocchi, almeno come duttilità tattica. Nella corsa per la Champions, la rosa azzurra resta decisamente la migliore. E anche questi innesti migliorano il gruppo ma non certo l'undici titolare. Il valore aggiunto dei cinque innesti nella lotta per un posto in Champions non va assolutamente sottovalutato. Il Napoli ne è consapevole, come le sue concorrenti, che tuttavia hanno evitato spese superflue nel consueto maquillage invernale. Le altre hanno fatto meno interventi, ma probabilmente più mirati.

Il mini-torneo che regalerà i soldi della Champions vede l'Atalanta (36 punti), Roma (35) Fiorentina e Lazio (34) Bologna (33), Napoli (32) e perché no? Torino (31). Italiano è accontentato: la Fiorentina pesca due potenziali titolari cioè Faraoni e Belotti e rinuncia a Brekalo che va all'Hajduk Spalato. Il Gallo è in crisi nera, alla Roma ha vissuto una esperienza drammatica e cerca la rinascita a Firenze alla corte di Commisso. Il colpo più consistente lo mette a segno la Roma, andando a prendere a Empoli il talentuoso Tommaso Baldanzi.

Probabilmente il vero fuoco d'artificio di questa sessione invernale, un gran regalo per De Rossi che ora ha un'arma in più dietro Lukaku e accanto a Dybala. Sulla sponda giallorossa della Capitale sono arrivati anche Dean Huijsen e il brasiliano Angelino: le solite scommesse dall'estero. L'Atalanta resiste alle solite tentazioni per i suoi gioielli e prende Isak Hien, difensore centrale svedese dell'Hellas Verona. Il Bologna rivelazione prende dall'Az Alkmaar l'attaccante Odgaard e trattiene Joshua Zirkzee. Senza fatica, perché davvero di euro se ne sono mossi pochissimi. Gennaio è la solita montagna di prestiti a coprire l'effettiva pochezza dei mezzi finanziari a disposizione delle società. La Lazio, nonostante i soldi della Champions, non riesce a chiudere per Kent, l'esterno d'attacco del Fenerbahçe dopo aver illuso Bernardeschi (che resta al Toronto con Lorenzo Insigne). Sarri è condannato a essere insoddisfatto. Questo è tutto. Del resto le cronache di questi giorni parlano chiaro: il calcio è in pieno dissesto. In tale contesto le quotazioni crollano e tutte le operazioni avvengono all'insegna della precarietà. Della serie: intanto muoviamo qualche pedina, domani si vedrà come (e se) pagarle. Neppure le regine, Inter e Juventus, hanno fatto chissà cosa. Anzi, pochissimo. 

E allora che mercato è stato, questo di gennaio? Povero, basta paragonare le cifre infinitesimali circolate ora, ai conti delle recenti plusvalenze (e relative inchieste della procura federale). Ma proprio questo è il lato buono della storia. Vuol dire che il calcio ha davvero cambiato rotta: niente più spese folli. Anche la Bundsliga bada ai conti: Elmas è il secondo colpo più costoso dietro a Sancho pagato dal Borussia Dortmund 25 milioni (dal Manchester United) e davanti a Boey che il Bayern ha preso dal Galatasaray (22 milioni). Colpisce la Premier quasi in depressione: a parte il Tottenham che prende Dragusin dal Genoa per 20 milioni, poi c'è il Bournemouth spende 15 milioni per Faivre del Lorient, il Chelsea 14 milioni per Santos del Nottingham Forrest. Nessuno spende, a gennaio. Solo in Liga si muove qualcosa con l'Atletico Madrid che sborsa 30 milioni per Vermeeren dell'Anversa, il Barcellona che prende dal Paranaense per 40 milioni l'attaccante Vitor Roque. Per il resto, spiccioli. In attesa dell'estate. 

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