La Figc ha querelato il giornalista e conduttore di Sportitalia Michele Criscitiello per una vicenda legata ad un editoriale su una testata web di cui è direttore, in cui avrebbe parlato di una squalifica di un giocatore dell'Udinese e di un appello finito non bene per la società friuliana.
«In conseguenza dei ripetuti tentativi di distorsione della realtà operati dal giornalista Michele Criscitiello sui suoi canali ufficiali e su quelli delle testate per cui è direttore, la Federazione Italiana Giuoco Calcio si trova costretta a rendere pubbliche le motivazioni che hanno portato il presidente Gabriele Gravina, a tutela dell'immagine della Federazione, e due stimati giudici sportivi quali il magistrato Umberto Maiello e l'avv. Michele Messina, rispettivamente Presidente e Relatore del Collegio che ha adottato la sentenza, a presentare denuncia-querela per diffamazione aggravata», si legge in una nota della Federcalcio, che spiega quanto accaduto.
«All'epoca dei fatti, Criscitiello era direttore della testata Tuttomercatoweb e in un articolo del 29 agosto 2022 accusava ingiustamente gli organi della giustizia sportiva e la Presidenza della Figc di 'truffarè i Club attraverso un sistema manipolatorio, per cui si adottavano decisioni ancor prima dello svolgimento dell'udienza». «In particolare, il giornalista ha affermato che il ricorso proposto dall'Udinese contro la squalifica a due giornate del calciatore Perez sarebbe stato deciso dalla giustizia sportiva ancor prima della discussione del ricorso stesso e, quindi, senza ascoltare le argomentazioni del Club», prosegue il comunicato della Federcalcio.
«A tal proposito, il giornalista ha argomentato la propria tesi sostenendo che il dispositivo della sentenza in questione sarebbe stato sottoscritto digitalmente già alle 14.03, mentre l'udienza per la trattazione del ricorso sarebbe iniziata solo un'ora più tardi.