Tshirt nera e cappellino, riecco Ezequiel Lavezzi detto il Pocho in uno stadio. Non in campo, perché da tempo non mette le scarpette, avendo deciso di chiudere presto la sua carriera (è del 1985), dopo le esperienze vissute al Psg e in Cina.
Lavezzi è tornato a fare notizia nello scorso dicembre, quando ha accusato un malore nella villa di Punta del Este, angolo da sogno in Uruguay. Una vicenda poco chiara, che ha assunto un preoccupante aspetto dopo il ritorno dell'ex calciatore a Buenos Aires. Lavezzi, infatti, è ricoverato dal 7 gennaio presso la clinica psichiatrica Dharma. Un ricovero volontario, hanno precisato il figlio Thomas e l'avvocato Mauricio D'Alessandro, che stanno tenendo i contatti con il mondo esterno. Si sono diffuse le più svariate voci, dalla tossicodipendenza a una crisi psicologica dovuta a una truffa subita. «Niente di tutto questo: Lavezzi sodffre di ipomania», ha spiegato l'avvocato D'Alessandro. Sbalzi di umore, atteggiamenti di onnipotenza. Una malattia che va curata, non assecondata, e Lavezzi se n'è reso conto.
I contatti con l'esterno del Pocho sono limitati al massimo.
Proprio i tifosi napoletani, che hanno seguito con affetto Ezequiel dal 2007 al 2012, sono in ansia per la sua salute. «L'amore di chi gli vuole bene sarà fondamentale per Lavezzi, che dovrà vivere nella massima tranquillità», ha spiegato nei giorni scorsi l'avvocato D'Alessandro.