Lavezzi torna allo stadio: va a tifare per il nipote calciatore

L'ex attaccante del Napoli ricoverato in Argentina per disturbi psichiatrici

Lavezzi nella sua prima partita in serie A al San Paolo nel 2007: ha giocato in azzurro fino al 2012
Lavezzi nella sua prima partita in serie A al San Paolo nel 2007: ha giocato in azzurro fino al 2012
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Domenica 11 Febbraio 2024, 15:03 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 07:21
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Tshirt nera e cappellino, riecco Ezequiel Lavezzi detto il Pocho in uno stadio. Non in campo, perché da tempo non mette le scarpette, avendo deciso di chiudere presto la sua carriera (è del 1985), dopo le esperienze vissute al Psg e in Cina. 

Lavezzi è tornato a fare notizia nello scorso dicembre, quando ha accusato un malore nella villa di Punta del Este, angolo da sogno in Uruguay. Una vicenda poco chiara, che ha assunto un preoccupante aspetto dopo il ritorno dell'ex calciatore a Buenos Aires. Lavezzi, infatti, è ricoverato dal 7 gennaio presso la clinica psichiatrica Dharma. Un ricovero volontario, hanno precisato il figlio Thomas e l'avvocato Mauricio D'Alessandro, che stanno tenendo i contatti con il mondo esterno. Si sono diffuse le più svariate voci, dalla tossicodipendenza a una crisi psicologica dovuta a una truffa subita. «Niente di tutto questo: Lavezzi sodffre di ipomania», ha spiegato l'avvocato D'Alessandro. Sbalzi di umore, atteggiamenti di onnipotenza. Una malattia che va curata, non assecondata, e Lavezzi se n'è reso conto.

I contatti con l'esterno del Pocho sono limitati al massimo.

In clinica può usare raramente il cellulare e ancor più raramente entrare nel mondo dei social. Tuttavia l'altra sera, dopo oltre un mese di cure, è stato autorizzato dai medici ad uscire per recarsi a Isidro Casanova, una città che si trova nella vasta provincia di Buenos Aires, per andare ad assistere a una partita di Seconda categoria, quella tra l'Almirante Brown e il Tristan Suarez, terminata 1-1. Il gol del Tristan Suarez è stato segnato da Agustin, il ventisettenne nipote di Lavezzi, che prima della partita era andato negli spogliatoi per salutarlo e per scattare foto con tutti i calciatori. Qualche sorriso, niente di più. Da questa crisi il Pocho deve uscire un po' alla volta, come gli hanno spiegato i medici della clinica Dharma. E il calcio può aiutarlo, magari anche assistere a una partita di Seconda categoria può essere utile. Agustin gioca da attaccante, porta sulle spalle il numero 7 appartenuto al celebre zio, arrivato a Napoli nel 2007 dopo aver vinto il titolo d'Argentina con il San Lorenzo, la squadra che ha come primo tifoso Papa Francesco. 

Proprio i tifosi napoletani, che hanno seguito con affetto Ezequiel dal 2007 al 2012, sono in ansia per la sua salute. «L'amore di chi gli vuole bene sarà fondamentale per Lavezzi, che dovrà vivere nella massima tranquillità», ha spiegato nei giorni scorsi l'avvocato D'Alessandro.  

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