Milan-Inter, il primo derby
del lungo addio a San Siro

Milan-Inter, il primo derby del lungo addio a San Siro
Milan-Inter, il primo derby del lungo addio a San Siro
di Andrea Sorrentino
Domenica 7 Novembre 2021, 07:00
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Altro che luci. Ruspe a San Siro invece, ormai accadrà, sta per essere ufficiale. La delibera è arrivata. Entro cinque anni verrà giù il vecchio stadio, ricolmo di storia come pochi altri al mondo, tuttora il sito milanese più conosciuto dopo Duomo, Scala e Cenacolo. Lì vicino ne metteranno uno nuovo di pacca, scintillante e senza memoria, circondato da palazzi moderni e verde pubblico, promettono. La storia non cambia, è sempre quella della via Gluck. Stasera assisteremo al derby numero 229 dal 1910 a oggi, ma anche al primo Milan-Inter del lungo addio a San Siro, che resisterà fino al 2026 poi puf, giù tutto, forse lasceranno una tribuna a imperitura memoria. 

Chissà se nel 2027, quando verrà inaugurato il nuovo tempio, le proprietà di oggi saranno le stesse, anzi è assai probabile che non lo saranno, ma l’importante, il nodo di tutto, era far partire l’operazione. È persino giusto che ad avviare il nuovo corso milanese dopo la Grande Crisi, quando la Juventus spopolava dopo il disimpegno di Berlusconi e Moratti, siano due proprietà straniere nella città più internazionale d’Italia, che stasera accoglierà spettatori da 135 paesi diversi e avrà 150 tv collegate. Sul tutto troneggiano i cinesi dell’Inter e gli americani del fondo Elliott per il Milan, questi ultimi veri promotori dell’operazione-stadio: da quando si sono insediati loro, nel 2018, il progetto ha avuto l’accelerazione decisiva dopo anni di stallo. Sull’impulso cino-americano sono cresciute calcisticamente anche le due squadre, a dire il vero, anzi ora rappresentano il meglio della serie A.  

A maggio prima e seconda come non accadeva dal 2011 (giocando sempre in un San Siro deserto, curioso), quest’anno prima e terza col Napoli tra i piedi, ma finora hanno espresso il calcio più efficace, non a caso hanno i migliori attacchi: 28 gol il Milan, 25 l’Inter.

Il re leone della partita è tanto per cambiare l’infinito Zlatan Ibrahimovic, 13 derby alle spalle di cui 5 con l’Inter e 8 col Milan (ma in rossonero 5 sconfitte), 10 gol segnati, è pronto a digrignare i denti pure stasera. Il Milan di Pioli è a +7 ma gli manca Theo Hernandez per squalifica, più gli infortunati Rebic e Maignan. È il primo derby per Simone Inzaghi. Ha tutti a disposizione e le uniche ombre negli ultimi tempi sono state la sconfitta con la Lazio e il rigorino per la Juve a San Siro, poi percorso netto di sole vittorie anche in Champions. Esordio in Milan-Inter per Dzeko, a 35 anni: per far dimenticare Lukaku, non ci sarebbe serata migliore. Rischia di più l’Inter, perché se andasse a -10 sarebbe dura risalire, anche se la sensazione è che stia un po’ meglio. Ma il Milan ha riserve insospettabili sul piano del carattere e dell’intensità. Lo spettacolo come sempre sarà anche la cornice, San Siro ha una sua magia particolare. Ha un valore commerciale di circa 250 milioni, quello affettivo è inestimabile. Eppure sarà abbattuto grazie alla Soprintendenza ai Beni culturali: ha decretato che lo stadio non è di “interesse culturale” per il semplice fatto di non essere un rudere, dato che è stato ristrutturato negli anni Ottanta e dunque, anche se edificato 85 anni fa, non si può considerare un monumento. Da morire dal ridere, ma ormai è andata. 

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