Ha sorriso poco, com’è nel suo stile di arbitro un pò arcigno. Serio, come quando è in campo, dove solo Cristiano Ronaldo è riuscito a farlo sorridere e divertire. Ieri, neppure la presenza di Tiziano Pieri, suo amico oltre che ex collega, è riuscito a scioglierlo in quello che è stato un evento che tanti hanno definito storico per la classe arbitrale: parlare in diretta tv. Daniele Orsato, 45 anni compiuti lo scorso novembre, miglior arbitro del 2020, tra i suoi primati metterà anche quello che Alfredo Trentalange ha voluto regalargli: essere il primo direttore di gara che dopo aver diretto una gara di serie A (sabato Spezia-Parma) va in televisione a raccontare e spiegare. Lo ha fatto come ospite di Novantesimo Minuto, la storica trasmissione (in onda su Raidue) che da sempre racconta il calcio della domenica. Il miglior arbitro al mondo non ha fatto nessun riferimento ad argomenti inerenti il match appena diretto (ci sono ancora le valutazioni spettanti al giudice sportivo da rispettare), ma considerazione e rivelazioni non sono mancate.
Con un semplice maglioncino a girocollo, anzichè la consueta divisa con giacca e cravatta e con alle spalle il grande camino della sua casa in Veneto, Orsato ha ammesso l’errore più importante degli ultimi anni della sua carriera, quello che lo tiene lontano dall’Inter dal 2018. «Il fallo di Pjanic in Inter-Juve non serve andarlo a rivedere tre anni dopo. Sicuramente è un errore, lo rividi subito con la tv», ha rivelato abbozzando un mezzo sorriso l’arbitro di Schio. Che ha spiegato perché ha commesso quell’errore: «La vicinanza non mi ha portato a vedere quello che poi ha mostrato la tv - ha aggiunto - L’ho vista in modo diverso, è stato un contrasto in volo e l’ho valutato male. Il Var non è potuto intervenire per cui resta l’errore».
Lo avesse potuto ammettere prima, forse Orsato sarebbe già tornato a dirigere i nerazzurri. «Se accadrà prima della fine della stagione? Bisogna chiederlo al designatore.
Quella di Orsato non è stata la prima apparizione televisiva in assoluto. Prima dell’arbitro veneto, sia Collina (nel dopo gara) che Cesari (sempre nel dopo gara) avevano rotto un tabù post-partita, con Cesari che venne squalificato per essere andato a spiegare il fatto, mentre Collina, nel ‘97 non venne punito. Anche Rizzoli parlò, via telefono, dopo la finale mondiale del 2014, così come Gianluca Rocchi fece un’intervista post-partita la scorsa stagione dopo Juve-Roma che ha segnato la sua carriera arbitrale in campo, Anche Stefano Farina andò in televisione, ma il giorno dopo, a spiegare (nella rubrica giornaliera di Raidue Sportsera) il suo mancato terzo tempo in Catania-Palermo, dopo gli insulti e le contestazioni ricevute durante il match. Anche se l’antesignano di tutto è stato Concetto Lobello che, ospite della Domenica Sportiva, ammise un suo errore in Juve-Milan.