Napoli-Inter 0-1, bocciato l'arbitro della Supercoppa

«C'è un problema arbitrale ma dobbiamo provarne a uscire tutti insieme»

L'espulsione del Cholito Simeone
L'espulsione del Cholito Simeone
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Mercoledì 24 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 25 Gennaio, 07:21
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Percorrere questa lunghissima via verso il futuro, volare per ore e ore, raggiungere l'Arabia per poi accorgersi che il destino, ovvero i veleni, gli arbitri, le polemiche, sono lì in agguato anche a Riad. Perché ormai l'arsenico del calcio italiano è una lunghissima scia, è la coda di una cometa che spunta da ogni parte. Ma Aurelio De Laurentiis ha scelto di non affondare il colpo sull'arbitro Rapuano, altro che fiume in piena. E ha blindato Mazzarri, che ha visto infuriato al termine della partita e anche durante, per timore che potesse rimediare qualche turno di squalifica. Assecondando, come con l'Inter in campionato, la sua voglia di non dire nulla. Vero, ha gridato «è una vergogna, state rovinando una partita». Ha lasciato il campo imbufalito con la partita ancora in corso, ma se venisse fermato come per la gara con il Torino, sarebbe esagerato. Anche perché non è stato espulso. Forse se la caverà con una multa. Ma dipende da quello che è stato scritto nel referto da Rapuano. Ieri Mazzarri è rimasto rintanato per conto suo, solo con il team manager Santoro e pochi altri: la rabbia non gli era ancora passata. Anzi. 

Si è messo sulle spalle tutto, forse calmo perché la Supercoppa vinta o persa (dal suo punto di vista) cambia poco.

Rocchi ha apprezzato le critiche serene con cui De Laurentiis ha parlato a fine gara: meno Casini e De Siervo, il presidente e l'ad della Lega Serie A finiti ancora una volta al centro delle accuse di DeLa, dopo una settimana in cui ci sono stati momenti di tensione perché il Napoli non era soddisfatto di alcune scelte organizzative. Certo colpisce, che pure qui, nel deserto, con le dune e i cammelli, con i cantieri ovunque, nella sala stampa succeda che al presidente si chieda degli arbitri. È il nostro calcio, bellezza, ma la bellezza chissà dov'è.

«C'è un problema arbitrale ma dobbiamo provarne a uscire tutti insieme», ha detto, rimproverando quasi più Simeone che il direttore arbitrale di origini beneventane e che di mestiere fa il vigile urbano. A De Laurentiis il compito anche di placare Mazzarri: ma non si va oltre qualche urlo. Nessuno si avvicina agli arbitri, nessuno protesta. Ma De Laurentiis, nella notte di Riad, ha di nuovo parlato con Rocchi, per spiegargli che bisogna fare in fretta a trovare delle soluzioni. Ma i toni sono pacati, nessun giudizio severo nei confronti del direttore che ha graziato Calhanoglu per tutto il primo tempo e cacciato il Cholito per i primi suoi due falli (il primo giallo, per la trattenuta iniziale fa ancora adesso venire i brividi...). Il Napoli torna a casa con sconcerto, stupefazione e, a seguire, i social. Dove si scopre tutta la rabbia dei tifosi azzurri. Dove c'è anche la signora Simeone che quando ha sentito in tv Lautaro Martinez dire che «è stata dura, abbiamo avuto un giorno in meno di riposo» non ha resistito alla tentazione sfogando tutta la propria frustrazione: «Non è facile vincere con un giorno di riposo in meno, ma con l'arbitro a favore direi di sì...».

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La sconfitta brucia, la squadra voleva vincere. «Le difficoltà spesso preparano le persone normali ad un destino straordinario. Lo sforzo senza perseveranza è uno spreco di energia e il tempo è sufficiente per riprendere ogni cosa. Forza Napoli sempre», scrive Pasquale Mazzocchi su Instagram citando lo scrittore Clive Staples Lewis. De Laurentiis non vuole diventare un martire, anche se quest'anno di torti arbitrali il Napoli ne ha subiti. Anche la gara di campionato con l'Inter ha lasciato l'amaro in bocca. Con Casini si è dato appuntamento nei prossimi giorni ma la Lega di serie A non ha apprezzato neanche un po' il fatto che il club azzurro non abbia mandato i tesserati a parlare del dopo partita. Anche perché Mediaset aveva i diritti sulla finale e una parte dello show da Riad è saltato per il silenzio stampa. In ogni caso, anche Rocchi è stato severo con Rapuano: tra il primo e il secondo tempo, il designatore si sarebbe intrattenuto a lungo nella stanza dello stadio Saud King proprio per rimproverare l'arbitro su metro che stava adottando in campo. Un conto è la direzione all'inglese, un altro è trascurare interventi da cartellino giallo. Da qui, il cambio repentino dell'atteggiamento nella ripresa e il Napoli che ci è finito dentro. Il giudizio è, in ogni caso, negativo: alla prova di maturità, Antonio Rapuano non viene promosso e chissà quanto dovrà aspettare per essere chiamato a un altro big match. Il Napoli non intende preparare dossier, non farà la vittima. Propone, De Laurentiis, un tavolo per gestire meglio il Var: per esempio, se ci fosse stata la possibilità di una chiamata, le valutazioni dei cartellini di Simeone potevano pur cambiare. 

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