Napoli-Inter 0-1, la beffa di Supercoppa: perdere così fa male

Non è bastata una squadra che ha mostrato grinta e carattere

La premiazione del Napoli
La premiazione del Napoli
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Lunedì 22 Gennaio 2024, 23:35 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 07:15
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Una beffa. All'ultimo minuto, anzi anche oltre, in inferiorità numerica per un'espulsione di Simeone che brucia tanto e farà discutere e dopo avere fiutato l'odore dei calci di rigore che avrebbero potuto avere un altro epilogo.

Il Napoli perde la Supercoppa all’ultimo minuto e l'Inter ringrazia. Gli azzurri reggono per oltre mezzora in inferiorità numerica (severa e discutibile la decisione di Rapuano) e proprio quando si prospettava la lotteria dei calci di rigore ci ha messo lo zampino Lautaro Martinez.

Non è bastato purtoppo. Così come non è bastato un super Gollini ed una squadra che ha mostrato grinta e carattere, provando a tenere testa alla squadra di Inzaghi data da tutti per superfavorita nella Supercoppa. Mazzarri non cambia atteggiamento tattico e prova addirittura a sorprendere Inzaghi con l'inserimento di Zerbin, eroe della semifinale contro la Fiorentina, al posto di Mario Rui.

 

Il 3-4-3 però è solo nell'impostazione: quando c'è da difendere, invece, i campioni d'Italia si piazzano con un accorto 5-4-1 che lascia il solo Simeone come riferimento offensivo e chiede agli esternio Politano e Kvaratskhelia di scalare a centrocampo così come fanno Zerbin e Mazzocchi (rispetitvamente a destra e a sinsitra) in difesa.

Sponda nerazzurra, c'è grande densità nella zona nevralgica. Dopo una fase di studio, l'Inter prende il comando delle operazioni. Ma il Napoli regge e prova a colpire in contropiede con Kvaratskhelia che vola sulla sinsistra, ma la retroguardia nerazzurra recupera. Si va negli spogliatoi con il risultato in perfetta parità, ma con una supremazia territoriale dell'Inter. Tutto secondo le previsioni, insomma. La ripresa si apre con una punizione di Politano che finisce alta dalle parti di Sommer e con un destro a giro di Kvaratskhelia poco più tardi.

Proprio nel momento migliore degli azzurri, Rapuano sale in cattedra e quando lo fa un arbitro quasi mai c'è da stare tranquilli. Il direttore di gara cambia repentinamente metro di giudizio rispetto alla prima frazioen di gioco, estraendo cartellini in seie. Ne fa le spese nel giro di 5' Simeone (il primo giallo è almeno discutibile). Corre il quarto d’ora della ripesa e il Cholito - già ammonito appena 5’ prima - becca il secondo giallo (fallo su Acerbi) e lascia i suoi in 10, tra le proteste di Mazzarri che urla «vergogna». Con l'uomo in più l'Inter prende completamente in mano il pallino e sfiora il vantaggio con Thuram (due volte) e Calhanoglu dalla distanza. Gollini però è in giornata di grazia. Gli azzurri tengono botta fino alla fine.

Fino all’ultimo. Fino al primo maledetto minuto dei 5’ di recupero quando Lautaro mette la firma sulla Supercoppa, sfruttando al meglio l’ennesimo affondo nerazzurro (assist di Pavard). Mazzarri lascia il campo, il Napoli ci prova ancora. Senza successo. La Supercoppa è dell’Inter. Ma così fa male.

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