Salernitana-Cagliari, Inzaghi riparte dal pari: «Buona reazione, ora gerarchie azzerate»

Superpippo si tiene stretta la doppia rimonta con il Cagliari

L'urlo di Pippo Inzaghi
L'urlo di Pippo Inzaghi
di Alfonso Maria Avagliano
Lunedì 23 Ottobre 2023, 08:35 - Ultimo agg. 10:57
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Superpippo si tiene stretti «il carattere e la reazione in una partita non per cuori deboli: il gol del momentaneo 2-1 di Viola, subito dopo aver acciuffato il pareggio, avrebbe ammazzato chiunque e invece siamo riusciti ad andare vicini alla vittoria. Ripartiamo da qui». Era la partita della tensione, del possibile 0-0 che è diventato 2-2 a causa di errori individuali marchiani e dei famigerati episodi. La Salernitana ha costruito pochino, sofferto relativamente nel primo tempo.

«Siamo partiti col piglio giusto, poi siamo calati nella ripresa, non so se per meriti del Cagliari, che ha fatto quel che dovevamo fare noi in precedenza ha spiegato Inzaghi nel dopogara Ho visto comunque un gruppo unito, altrimenti non avrebbe rimediato due volte allo svantaggio. E dire che mi aspettavo una squadra impaurita, per la situazione che vive. Peccato per l'occasione di Ikwuemesi nel recupero, sarebbe stata l'apoteosi.

Ho messo tre punte nel finale e la presenza di un centravanti ha giovato a Dia; c'erano pure due braccetti difensivi come Mazzocchi e Bradaric, avevamo poco da perdere. Mi tengo stretto quel che la squadra ha mostrato a livello caratteriale. Questo punto sarà importante per il prosieguo. Ce n'erano 90 a disposizione quando sono arrivato: sono certo che questa rosa possa farne altri 40 ma c'è da migliorare». 

In cosa? Risposta semplice. Scuffet ha tolto guanti puliti. «Dobbiamo essere più letali davanti alla porta e nelle ripartenze. Potevamo andare in vantaggio ammonisce il tecnico Un paio di volte siamo andati tre contro due in contropiede e dovevamo essere incisivi. Non vinci solo con la grinta, pur fondamentale per costruire qualcosa. Ho cercato di cambiare un po' tatticamente e faccio i complimenti a Fazio, ha fatto una partita incredibile e non giocava da molto. Cercherò il vestito giusto: possiamo anche giocare con due punte vicine, ho tante frecce nell'arco».

Inzaghi confessa di essere rimasto spiazzato dalla sorpresa che gli ha preparato Ranieri, passato dal 3-5-2 al 4-3-2-1. Specchio riflesso. «I nazionali sono rientrati solo giovedì, ho avuto poco tempo. Non mi aspettavo che il Cagliari giocasse così. Volevo ripartenze veloci sugli esterni: nel primo tempo Mazzocchi ha messo tanti cross ma dovevamo avere più presenza in area. Per caratteristiche sapevamo di poter pagare qualcosa su questo», ha detto l'allenatore prima di motivare scelte fragorose come quelle di Maggiore play e Costil preferito a Ochoa: «Da quando sono arrivato non ci sono più gerarchie, quando si cambia in panchina si azzera tutto ed è ciò che ho fatto. Memo è un portiere straordinario ma è rientrato solo venerdì e non ho potuto valutarlo.

Gli ho dato un turno di riposo, si allenerà e poi chi starà meglio giocherà. Maggiore? Ho optato per una mezzala di qualità come Kastanos e ho pensato che Giulio potesse servire in quel ruolo. Forse si trova meglio da mezzala ma l'anno scorso ho visto qualche partita della Salernitana e ricordavo avesse fatto bene come vertice basso, l'ha dimostrato». Non bene Martegani, però Inzaghi lo assolve sulla palla persa in occasione dell'1-0 sardo: «Non possiamo prendere un gol come quello, con palla nostra. Ma non colpevolizzo nessuno, sono giovani e dobbiamo accettare gli errori di chi ha qualità e cerca di giocare la sfera per non gettarla via. Agustìn ci darà soddisfazioni». Pochi giorni per riflettere, venerdì c'è l'anticipo a Marassi contro il Genoa, che ieri pomeriggio ha perso 2-0 in casa dell'Atalanta. Altro scontro salvezza: «Pensiamo al Genoa, se riusciremo a migliorare tecnicamente possiamo fare risultato. Dobbiamo fare di più ma, nello stesso tempo, tenere conto del momento. Vogliamo al più presto rendere orgogliosi il presidente, la società, i tifosi. Salerno merita tanto ma in questo frangente portiamoci a casa ciò che di buono c'è. Andiamo per gradi, per come è andata forse questo punto sarà fondamentale tra qualche mese».

 

Ranieri evita i microfoni, il ds rossoblu, Bonato, è nero in sala stampa: «Rappresento l'amarezza di tutti. Ci riteniamo danneggiati da una decisione extra campo che non corrisponde a quanto ci era stato detto alla riunione tra allenatori e arbitri, affinché i rigorini non venissero fischiati per poi inficiare la settimana di lavoro. È giusto fischiare un rigore ma solo se in situazione di potenziale gol. La dinamica ci ha lasciato perplessi e va contro i dettami concordati con tutti. L'arbitro in campo non aveva visto niente, gli stessi giocatori granata non avevano protestato, né il pubblico. È come se ci avessero tolto qualcosa».

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