Salernitana, Inzaghi: «Ripartiamo dal pareggio. Empoli? Una finale»

L'allenatore si tiene stretto il punto conquistato contro il Torino

Pippo Inzaghi
Pippo Inzaghi
di Alfonso Maria Avagliano
Lunedì 5 Febbraio 2024, 08:28 - Ultimo agg. 18:45
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Alla vigilia si era detto «speranzoso di non prendere gol», aveva chiesto attenzione ai particolari e concentrazione, professandosi «non preoccupato per l'attacco perché segniamo da tante partite (9, ndr)». Pippo Inzaghi è stato accontentato da un lato, aiutato dall'esperienza di Boateng e da un atteggiamento complessivo di grande unità, mentre dall'altro ha assistito a una fase offensiva inconsistente in una partita oggettivamente brutta, sporca. Se fosse stata pure cattiva, almeno un po' di più nella metà campo avversaria, contro un Toro che non era certo il migliore della stagione poteva scapparci qualcosa di diverso.

Era lì che sperava di portare la partita, attesa compatta e poi tentativo di ripartenza? La risposta dell'allenatore: «Avevo chiesto io di essere decisamente più concreti, sarebbe stato sbagliato andare allo sbaraglio.

Avevamo poche alternative, doveva essere una partita così e il Torino che è forte ha giocato di conseguenza. Se fossimo stati belli, avremmo subito parecchi gol e non potevamo permettercelo. Cercavo punti, fiducia. Ne portiamo a casa un bel po' e questo pareggio deve rappresentare una grande ripartenza. È il risultato giusto: abbiamo fatto un tiro in porta a testa e veniamo da tre partite in cui ne abbiamo subiti forse due in tutto. Ho visto una gran prova difensiva da parte nostra, abbiamo sofferto poco e nella ripresa ci siamo alzati continuando a tenere bene. Ora lavoreremo per creare qualcosa di più in attacco».

C'era tutto lo stato maggiore dell'ippocampo ieri all'Olimpico Grande Torino. Sotto gli occhi di patron Iervolino (abbraccio con l'amico-collega Cairo prima della gara), del suo vice Petrucci, dell'ad Milan e dell'avvocato Fimmanò (c'era pure Tommaso Inzaghi, figlio di Simone e nipote di Pippo, che studia da procuratore, ndr), la Salernitana ha iniziato a mettere le fondamenta per il suo nuovo campionato. Se non altro, lo 0-0 interrompe la striscia di quattro sconfitte consecutive. Sabatini ha visto il match in tv e, alla fine, ha ribadito sui social il suo «5%, inseguiamo l'utopia. Abbiamo bisogno di tutti». In attesa del Cagliari, impegnato stasera a Roma contro i giallorossi, il quart'ultimo posto dista per ora 5 punti.

«Boateng si è messo a disposizione, ha fatto due allenamenti ed è tornato in campo dopo otto mesi. I nuovi dovranno allenarsi giocando. Non ho parlato con Kevin (fratello del neo difensore granata che fu compagno di Superpippo al Milan), non c'era necessità. La carriera di Jérome parla per lui, avrebbe avuto bisogno di qualche allenamento in più ma il suo approccio è stato positivo, è un grande professionista ed è qui per mettersi in gioco ha aggiunto il tecnico Pensavo che Boa mi desse del pazzo quando gli ho chiesto il sacrificio di giocare subito col rischio che si facesse male. So che sarà pronto tra un po' ma ci ha già dato certezze. Non prendere gol è cosa straordinaria, per come eravamo rabberciati in difesa. Tutti hanno fatto bene. Speriamo non sia successo nulla a Pasalidis: perdere un altro difensore sarebbe grave». Il mercato può riservare il colpo di coda Kostas Manolas. «Se Pasalidis deve star fuori due mesi, evidentemente ci sarà necessità. Vedremo domani dopo gli esami», taglia corto Inzaghi prima di parlare della fase offensiva. «So che possiamo fare di più. Con l'ingresso di Dia siamo migliorati, aveva una mezz'ora nelle gambe. Fino ad ora non l'avevamo quasi mai avuto, è il nostro bomber e difficilmente sostituibile. Speravo che dopo un'oretta di gioco il Toro mollasse la presa, volevo fargli lo scherzetto con Boulaye e stava succedendo. Venerdì ce l'avremo del primo minuto, vorrei arrivare prima o poi a giocare con lui e una punta, come fatto col Sassuolo. Weissman? Ha fatto un solo allenamento, non potevo metterlo in campo ma ci tornerà utile». 

 

Settimana corta all'orizzonte, lo scontro diretto con l'Empoli è fondamentale. «La nostra finale dice il mister senza mezzi termini La giocheremo sicuramente in modo diverso, davanti alla nostra gente. Dobbiamo vincere assolutamente. Ora non possiamo guardare la classifica, bisogna lottare e far punti. Dopo l'Inter avremo una serie di scontri decisivi e sono certo che con questa voglia e compattezza ce la faremo. Ce la siamo sempre giocata con tutti, spesso perdendo per nostre disattenzioni». Il tecnico torinista Juric è deluso a fine gara: «Abbiamo concesso poco a una squadra che normalmente crea tanto perché ha giocatori forti, però nei nostri ho visto poca qualità. Siamo partiti bene nei primi 15' ma ci è mancato il tiro. Poi la partita è diventata molto chiusa e non siamo riusciti ad essere pericolosi».

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