«Pelota de Trapo», il Napoli femminile
sposa i valori di Scholas Occurrentes

Mario Del Verme
Mario Del Verme
di Diego Scarpitti
Sabato 30 Aprile 2022, 22:00
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«Il calcio, come gli altri sport, è l’immagine della vita e della società. Se si gioca pensando al bene del gruppo, allora è più facile ottenere la vittoria». Dalle considerazioni di Papa Francesco prende le mosse «Pelota de Trapo-Il calcio è di tutti». Oltre 80 bambini di quarta e quinta della scuola primaria dell’istituto Sandro Pertini di Scampia sono scesi in campo per le prime due giornate del progetto promosso da Play for Change e Fondazione Scholas Occurrentes, in collaborazione con Figc Calcio femminile e Asag Università Cattolica di Milano.

 

Educazione e sport si combinano e viaggiano insieme. Destinatari dell’iniziativa bambine e ragazze tra i 9 e i 12 anni, che vivono in contesti periferici a Milano, Torino, Roma e Napoli. Il percorso iniziato intende sensibilizzare i partecipanti sui valori del calcio, per una crescita sana e autentica. Fanno squadra Scholas Occurrentes e il Napoli femminile, insieme ad Idea Bellezza, per diffondere la cultura sportiva tra i ragazzi. La Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes ha come obiettivo la promozione della cultura dell’incontro per la pace attraverso l’educazione, avvalendosi della tecnologia, dell’arte e dello sport al servizio della persona e del bene comune. E il club presieduto da Lello Carlino ha subito sposato in pieno tale mission.

Il Pontefice ha inteso richiamare il mondo dello sport (e del calcio in particolare) ai valori della «Pelota de Trapo». Mario Del Verme, coordinatore sport per l’Italia della Scholas Occurrentes ha rievocato l’intervento del Santo Padre. «Quando ero bambino giocavo con la palla di stracci, perché a quel tempo le palle erano di cuoio, cucite  e molto costose.

E noi, che andavamo a scuola tutti insieme, non avevamo i soldi per comprare quelle palle “numero 5” che erano così grosse. Non c’era ancora né la plastica né la palla di gomma. C’era la palla di pelle o questa di stracci. Così, nel cortile di casa mia, dove c’è ancora una piazzetta, giocavamo con una palla di stracci».

Una lezione che ben si adatta ai nostri tempi, dove non tutti sono fortunati nel praticare lo sport preferito. «Avere una palla di pezza è ricordare un tempo in cui lo sport, il gioco, la gratuità del gioco erano molto meglio della sofisticazione esterna. Il gioco era meglio della ricchezza e della povertà. Era la gratuità di incontrarsi. Nello sport e nella vita, se dimentichiamo la gratuità, perdiamo la partita». Si tratta di una riflessione che elogia il calcio povero, quello giocato con un pallone fatto di stracci che rappresenta «un incontro con gli altri» e un ritorno alle origini «più umili» dello sport e della sua storia. 

In queste settimane tecnici ed educatori del settore giovanile del Napoli femminile stanno apprendendo il metodo Futval «Calcio con Valori», elaborato da Scholas Occurrentes e riconosciuto dalla Figc. Questo metodo verrà poi utilizzato dalla società azzurra durante il summer camp organizzato dalla asd Play Time. Da settembre, verrà data la possibilità ad alcune ragazze di iscriversi gratuitamente ai corsi della scuola calcio del club partenopeo. Un incentivo ad intraprendere un percorso sportivo legato al calcio, incentrato su sport inclusivo e uguaglianza di genere.

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