Avellino: il presidente D'Agostino carica i suoi bomber

Dopo il ko all'esordio con il Latina

Marconi, attaccante dell'Avellino
Marconi, attaccante dell'Avellino
di Titti Festa
Giovedì 7 Settembre 2023, 11:26
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Il tempo dei processi dovrebbe essere ancora lontano. Dovrebbe perché in quella macchina tritatutto che sono diventati i social i giudizi sono spesso troppo affrettati, veloci come il vento, incapaci di lasciare spazio alla riflessione e all'analisi. Nella centrifuga post sconfitta con il Latina sono finiti un po' tutti: gregari e non, ovvero coloro che dovrebbero essere protagonisti veri, capaci di firmare con una zampata una vittoria. Questo ruolo è di solito affidato ai bomber come Michele Marconi che appare ancora lontano dalla condizione migliore, reo non solo di aver fallito clamorosamente la prima chiara occasione da gol, ma apparso anche molto nervoso, seppure collaborativo con i compagni, a tratti abulico. E il gesto di prendere a calci una borraccia davanti a Massimo Rastelli, quando è stato sostituito per fare spazio a Gori, ne è l'emblema.

I motivi di questo atteggiamento li conosce solo lui: possono essere di natura caratteriale, appare un ragazzo riservato ed introverso, di tempo visto che la squadra è cambiata nella sua totalità e certi meccanismi vanno ancora assorbiti, o di rabbia per la voglia di far gol che lo spinge a pensare troppo sottoporta sbagliando anche le cose più semplici. Luca D'Angelo lo conosce benissimo: è stato il suo allenatore ad Alessandria come a Pisa, in B. Altro campionato, altra storia, ma sempre lo stesso Marconi. «Michele non è cambiato in questi anni: resta un bomber di grande spessore e qualità, secondo me un lusso per la Lega Pro.

Come tutti gli attaccanti che hanno una stazza fisica importante, ha bisogno di tempo per trovare la giusta condizione. Non solo tempo ma anche la possibilità di giocare con continuità, solo così può arrivare al top. Capisco i tifosi dell'Avellino: prosegue D'Angelo perdere all'esordio fa male, soprattutto dopo l'entusiasmo che si è creato, ma serve calma, nulla è ancora compromesso».

La coppia con Patierno va rodata. «Può giocare con lui ma anche con Gori che è una prima punta ma con caratteristiche leggermente diverse. Ritengo che Michele sia animato da grande voglia di riscatto e di dimostrare davvero chi è. Non credo assolutamente - conclude il tecnico - che soffra le pressioni: ha giocato a Pisa per tre stagioni realizzando più di 30 reti, è forte mentalmente e non si lascia intimorire facilmente». Chi appare invece più carico, affamato, grintoso è Chicco Patierno che ha dimostrato da subito prima di tutto un buon feeling con il compagno di squadra che ha spesso difeso come fa un leader vero. Ma anche qui è una questione di carattere: la solarità del pugliese affamato, arrivato dalla D che a 32 anni sa che questo potrebbe essere l'ultimo treno per la B lo spinge a dare e a fare di tutto e di più, anche a mettere più volte la faccia in sala stampa davanti ai giornalisti, invitando tutti alla calma. «Non fate l'errore di andare a caccia di colpevoli. Bisogna affrontare le difficoltà con razionalità» ha detto dopo la gara d'esordio. Lo striscione "Patatierno facci un gol" apparso allo stadio con il Latina è la sua carica di adrenalina che lo accompagnerà anche a Castellammare, quando i tifosi non ci saranno.

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Intanto ieri tra le porte chiuse del Partenio Lombardi, Massimo Rastelli ha ripreso gli allenamenti parlando alla squadra per analizzare gli errori commessi contro il Latina. In campo si è visto anche Angelo D'Agostino, che ha voluto essere presente alla ripresa per motivare il gruppo. Da oggi, grazie al ritorno nell'impianto di via Zoccolari, Marconi e compagni torneranno anche a sostenere una doppia seduta di allenamento avendo la possibilità di distribuire in maniera diversa il lavoro programmato fino al derby di lunedì sera al Romeo Menti. Ad eccezione di Russo e Mazzocco, che stanno seguendo i singoli percorsi di riabilitazione, l'unico ad essere sotto osservazione è Maisto, alle prese con una elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra. 

 

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