L'operazione Catania è scattata immediata già ieri mattina. Con negli occhi ancora il luccichio dell'emozione per la vittoria all'ultimo assalto conseguita contro l'Audace Cerignola, la squadra biancoverde si è ritrovata al Partenio-Lombardi per eseguire il classico lavoro post gara: defaticante tra campo, palestra e piscina per chi è stato impiegato per almeno un tempo: seduta atletica e partitella a pressione per chi non ha preso parte alla sfida. Un appuntamento di routine svolto in un clima di grande allegria con l'attenzione principale rivolta all'infermeria dove Cionek, Patierno e Russo continuano a fare passi decisivi verso il rientro ma non saranno sicuramente disponibili per la trasferta siciliana. Disco rosso, sebbene si sia in attesa del referto medico di Villa Stuart, anche per Fabio Tito che lamenta un problema all'adduttore e tuttora cammina in maniera menomata.
Da un primo riscontro effettuato dallo staff medico della società, invece, appare meno grave del previsto il fastidio al flessore della coscia destra che aveva costretto Gabriele Gori ad uscire nel finale di mercoledì.
Nell'Avellino che nelle ultime tre settimane ha scalato la classifica calando un poker di vittorie sul tavolo del campionato, però, va sottolineato anche l'apporto che stanno dando una serie di gregari che si sono ritrovati, nel momento del bisogno, a vestire i panni dei protagonisti. Mulè in difesa, Ricciardi, Sannipoli, Pezzella e persino i giovanissimi Maisto e Tozaj hanno in queste ultime partite vissuto il loro momento di gloria. Se all'ex difensore del Monopoli il posto da titolare post Messina gli è stato assegnato quasi d'ufficio per i concomitanti infortuni di Cionek, Rigione e la squalifica (contro il Potenza) di Benedetti, a Ricciardi, Sannipoli e Pezzella va dato atto di aver settimanalmente scalato le gerarchie fornendo prestazioni interessanti, quando chiamati in causa, e profondendo impegno costante negli allenamenti.
Non a caso, nel bel mezzo di un collettivo che si sta sempre più esaltando, mercoledì sera contro l'Audace Cerignola proprio Ricciardi, Sannipoli e Pezzella hanno finito per fare la differenza nei minuti finali: l'ex terzino dell'Ascoli, autore del gol vittoria, ha coronato con la marcatura una prestazione da incorniciare in cui si è rivelato uno stantuffo inesauribile sia a sinistra, dove si è adattato per sostituire Tito, che a destra, dove è stato lo stesso impiegato ad intermittenza nel corso della gara; il centrocampista prelevato dal Latina, invece, collocato finalmente a destra nel suo habitat naturale ha preso l'iniziativa almeno tre volte in maniera decisa ispirando le conclusioni di D'Angelo e Marconi ma anche provandoci direttamente; l'ex Triestina quando ha raccolto il testimone dalle mani di Palmiero è riuscito persino a fare meglio nel velocizzare la manovra e disegnare trame intelligenti come quella che ha portato al gol di Ricciardi.
Nel momento in cui, a meno di quaranta secondi dalla fine la difesa avversaria stava salendo per cercare di mettere tutti in fuorigioco, infatti, l'intuizione del centrocampista cresciuto nella Primavera della Roma è risultata vincente consentendo a Ricciardi di segnare il suo primo gol stagionale e all'Avellino di calare un pesantissimo poker sul tavolo del campionato.