Napoli-Augsburg 1-0 ma gli esperimenti di Garcia non funzionano

Lobotka spaesato nel 4-4-2 con Simeone e Raspadori davanti

Amir Rrahmani esulta dopo il gol
Amir Rrahmani esulta dopo il gol
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Lunedì 7 Agosto 2023, 07:00 - Ultimo agg. 8 Agosto, 08:57
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No, Garcia non ha ancora letto il Gattopardo di Tomasi di Lamepedusa e quella lezione tutta italiana del «tutto cambi perché nulla cambi». Macché, continua a macinare roba nuova per il Napoli dello scudetto, sognando chissà quale variazione sul tema e magari di riuscire subito a cancellare il passato recentissimo per proiettarsi al futuro in un lampo. Ma forse sta facendo tutto troppo velocemente. L'amichevole con l'Augsburg finisce 1-0 e decide una rete di Amir Rrahmani nella ripresa. Ma poiché i test tra le montagne e in agosto servono a capire, ecco la sensazione è che Garcia non abbia alcuna voglia seguire il tracciato dello scorso anno. Anzi, se potesse farlo prenderebbe tutto e resetterebbe ogni cosa. E non è questione di uomini, perché volendo, nonostante la pestilenza che lo costringe a fare a meno di Kvara, Anguissa, Osimhen e Zielinski, pure contro l'Augsburg avrebbe potuto affidarsi al vecchio e caro tridente offensivo che tanti dolori ha sempre dato a tutti (in campo c'erano Politano, Raspadori, Simeone e il redivivo Lozano). E invece mette in campo una versione geneticamente modificata del Napoli: l'abito non è quello cucito dal vecchio sarto, perché quello nuovo ama la moda francese e insiste con il 4-4-2 con Simeone e Raspadori là davanti e Lobotka confuso nella linea a fare poco o nulla con Elmas. Ora il punto non è lo schieramento tattico, roba da matematici e da amanti dei numeretti sulla lavagna: la questione è che troppo a lungo il Napoli è confuso e quasi non sa cosa farsene del pallone. Ecco, per una squadra che giocava a memoria, un segnale di allarme a 15 giorni dal via del campionato.  

I conti si fanno il 19 agosto, perché è lì che si metteranno insieme tutti i puntini di Garcia: ora si giudicano 90 minuti e basta. Senza lagne. Poi la squadra è ancora troppo stanca e per questo poco lucida.

Vive delle folate iniziali di Politano, di qualche lampo di Raspadori e potrebbe anche segnare subito se solo il tiro di Elmas non venisse respinto sulla linea e Simeone non fallisse solo davanti a Dahmen. Il Napoli si impegna e per certi versi, a confronto di 12 mesi fa, sta persino meglio della squadra di Spalletti che poi ha dominato la serie A. E allora la prima sensazione è che se dovesse toccare a Ostigard far coppia con Rrahmani bisognerà lavorare con maggiore insistenza. Perché i tedeschi pure spesso e volentieri fanno ferro e fuoco nell'area di Meret (bravo in più di una circostanza: è uno delle note positive di questa pre-season). Il minutaggio cresce e ovvio che crescono anche le amnesie. Ci sta il disagio. La gente (più di 7.500 spettatori e un invasore solitario fermato dopo pochi metri dall'impeccabile servizio di sicurezza guidato da Angelo Iannone) applaude alla fine di tutto, si gode l'1-0 con la firma del kosovaro, sa che il calcio d'agosto è pieno di menzogne e che non dice mai le cose come stanno. Motivo per cui, giusto tirare un sospirone.

 

E poi c'è Natan, il brasiliano arrivato a Castel di Sangro stringendo in pugno un rosario. E la prima lezione di come si marca in Italia gliela dà De Laurentiis (che platealmente si lamenta con il quarto uomo per le botte dei tedeschi) che per tutto il tempo non si stacca mai dalla sua ultima scommessa. Blindatura a uomo. Al patron, si sa, tutte le ciambelle riescono con il buco. 

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