Napoli calcio. Sfuriata Higuain: «Non sono contento, manca la mentalità vincente»

Napoli calcio. Sfuriata Higuain: «Non sono contento, manca la mentalità vincente»
di Pino Taormina
Mercoledì 26 Febbraio 2014, 09:44 - Ultimo agg. 13:50
2 Minuti di Lettura
E finalmente Higuain ride. Ride perch Rafa Benitez, il suo allenatore, si mette a raccontare storielle, propone spot e premi e regala battute una dopo l’altra nel corso dell’evento con cui la Vodafone, all’hotel Vesuvio, presenta il primo test Lte-Advanced, l’ultima frontiera della tecnologia applicata agli Smartphone che ha nel tecnico spagnolo, nel bomber argentino e in Marek Hamsik i suoi testimonial.



È un autentico showman, il tecnico di Madrid, capace anche di parlare per ore, ripetendo sempre e solo quello che gli pare. Rafa è in forma smagliante e, forse anche per smussare il clima da depressione per il pari con il Genoa, non fa che scherzare. «A Vodafone propongo due premi: uno per chi dei miei fa un gol più veloce e per chi fa anche il gol più lento, magari al 90’... Ovvio, un premio va anche all’allenatore».



Gonzalo però sorride a sprazzi. Lui, come Hamsik che gli sta a fianco, non ha ancora mandato giù lo stop di lunedì sera e l’idea che la Roma si sia allontanata troppo. E non lo nasconde: «Non possiamo buttare via così due punti, non possiamo fare sempre così. Manca la mentalità vincente a questo gruppo, manca convinzione: è normale che sia così perché abbiamo un progetto nuovo, ma non potete chiedermi se sono contento: oggi non lo sono affatto».




Il Pipita ha la barba lunga di qualche giorno - ma curatissima - che fa impazzire le fans e lo sguardo in tralice da bel tenebroso. Raramente, ieri, si è disteso in un sorriso. Nonostante l’ottimismo del suo tecnico («Posso rimproverare ai miei solo il fatto che nel primo tempo non abbiamo fatto altri due o tre gol. Non mi piace difendere l’1-0, non posso chiedere ai miei di mettersi in area a farlo») lui non va oltre qualche smorfia. «Sto segnando tanto, è vero, ma preferisco le vittorie. Facciamo sempre gli stessi errori, diciamo sempre di averli capiti ma poi li ripetiamo. Dobbiamo ancora crescere. Troppi i punti persi con le piccole: è un peccato», ribadisce l’argentino.









© RIPRODUZIONE RISERVATA