Antonio Conte dice no al Napoli, resta Garcia: Tudor l'alternativa

De Laurentiis a Castel Volturno per un confronto

Antonio Conte
Antonio Conte
Giuseppe Taorminadi ​Pino Taormina
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 23:31 - Ultimo agg. 12 Ottobre, 17:54
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Ed ora? De Laurentiis ingoia amaro. Un no forse inatteso, quello di Antonio Conte, altrimenti non si sarebbe spinto così oltre nel giudizio negativo su Garcia. No, Conte non pensa affatto di diventare l’allenatore del Napoli. Magari è solo una strategia ma di sicuro c’è stata la doccia fredda. L’ex Tottenham lo ha detto ieri pomeriggio al patron azzurro, con cui ha avuto un vertice telefonico, sottolineando la sua voglia di stare in famiglia, della necessità di godersi “un anno sabbatico” per davvero, perché il troppo stress accumulato a Londra negli ultimi tempi lo ha convinto che sia questa la cosa giusta da fare: il patron è uscito allo scoperto e ha provato il colpaccio con l’ex tecnico della Juventus, il nemico giurato del Napoli quando era sulla panchina bianconera ma che avrebbe reso felici i tifosi azzurri che, a furor di popolo, avevano già investito Conte.

De Laurentiis era sicuro di riuscire a convincerlo a dire di sì, chissà perché aveva la convinzione che fosse una operazione a portata di mano: perché era pronto ad avvicinarsi alle sue richieste economiche vicine agli 8 milioni di euro di ingaggio all’anno per tre stagioni (circa 45 milioni di impegno totale, staff compreso), a lasciargli i diritti di immagine.

Ed era pronto persino a rinunciare alle sua clausole unilaterali pur di averlo a Castel Volturno. 

Ma il tecnico pugliese lo ha gelato, con garbo. Ha messo il cuore sul tavolo della trattativa e non è sembrato affatto un modo per alzare la sua quotazione. E Conte lo ribadisce anche su Instagram, dove in maniera garbata fa la sintesi di quello che è successo in giornata: «Sento insistenti voci di mercato che mi accostano a Club importanti, ma ribadisco che per adesso c’è solo la volontà di continuare a stare fermo e godermi la famiglia».

Dice, per adesso. Perché nel calcio quello che vale ora non vale il giorno dopo. Ma al momento è così. E dunque, De Laurentiis ha fatto male i suoi conti. Perché dopo aver delegittimato Garcia, dopo averlo sfiduciato senza esonerarlo, rischia di doverlo ancora tenere per mancanza di un successore. Perché adesso dovrebbe andare nella lista dei rincalzi, proprio la stessa da dove ha pescato Garcia nel giugno scorso dopo i “no” di Thiago Motta, Luis Enrique e così via. E quindi rischia uno scivolone. D’altronde, nella fretta di cacciare Ancelotti fece peggio, sotto il suo punto di vista, affidando la squadra a Gattuso. Errori che non vuole ripetere. Motivo per cui adesso riflette sul fatto di dare al francese una prova d’appello. 

Ora c’è da capire se De Laurentiis si fermerà qui (probabile) o sceglierà un traghettatore perché confida di arrivare a Conte, prima o poi. Ma chi? Igor Tudor (la prima scelta della lista B) oppure una soluzione low cost come quella di Fabio Cannavaro? Cannavaro è la scelta in famiglia, ma è reduce dal pesante esonero a Benevento. Difficile una soluzione suggestiva come quella di Marcelo Gallardo. Ma in questa situazione creata dal patron azzurro tutto è possibile.

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L’impressione è che ora De Laurentiis, dopo aver scaricato elegantemente Garcia, faccia retromarcia. Gli imputa un approccio sbagliato col gruppo dei campioni d’Italia, che non è ancora riuscito a sedurre. Tenendo conto che sono tanti gli inconsolabili orfani di Spalletti. Ora c’è da capire cosa farà nei prossimi giorni, De Laurentiis. Continuerà le consultazioni con altri tecnici oppure deciderà di continuare con Garcia? In questo caso, il più probabile, i pochissimi fidati che lo circondano consigliano un gesto di riconciliazione pubblica: un comunicato potrebbe essere una strada. Ma di sicuro quello che tutti si aspettano è che De Laurentiis piombi a Castel Volturno per dire alla squadra (lo farà in giornata) che Garcia è e resterà l’allenatore. Perché se non lo manda via, questa è la soluzione per rimettere il condottiero in sella al cavallo. Lo fece con Spalletti, dopo il ribaltone di Empoli. Se decide che resterà Garcia, gli tocca muoversi con decisione. Siamo a ottobre e tutto è ancora possibile. Con Tudor alla finestra, pronto ad arrivare se Garcia continuerà nella serie nera, con il Verona, l’Union Berlino e il Milan. Perché la fiducia a Garcia resta a tempo. 

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