Novellino-Zeman, la sfida
tra tecnici che non finisce mai

Novellino-Zeman, la sfida tra tecnici che non finisce mai
di Francesco De Luca
Venerdì 2 Luglio 2021, 08:05
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Walter Novellino, anni 68. Zdenek Zeman, anni 74. Viste le loro età si potrebbe pensare che abbiano attaccato le tute da allenatori al chiodo e invece non è così. Ripartono dalla serie C e da due storiche piazze di provincia: Novellino guiderà la Juve Stabia, Zeman è tornato a Foggia, dove ha vissuto gli anni più intensi della sua carriera. Nel loro passato c'è Napoli, con una staffetta nella primavera del 2000 che fece molto discutere.

Un anno prima, estate 1999, Novellino, reduce da un'ottima stagione a Venezia, era stato chiamato da Corrado Ferlaino per vincere il campionato di serie B dopo il fallimento del tandem formato dal dg Antonio Juliano e dal tecnico Renzo Ulivieri. Si presentò in una sala della Mostra d'Oltremare blindata perché c'era una brutta aria intorno all'ingegnere, con continue contestazioni del tifo organizzato. Novellino, avellinese di Montemarano emigrato giovanissimo in Brasile, riuscì a creare un clima sereno intorno alla squadra e la rese brillante con il 4-4-2, che aveva come finalizzatore Stefan Schwoch, arrivato in quel campionato a 22 reti.

Sembrava scontato che Walter, alla scadenza del contratto annuale, prolungasse l'accordo e restasse alla guida degli azzurri in A ma non fu così. Perché era arrivato un nuovo socio, Giorgio Corbelli, e in una riunione tecnica - a cui partecipò come consulente Alessandro Moggi - emerse quella suggestione: Zeman, “emigrato” in Turchia anche perché troppo rumore avevano fatto le sue parole sui salotti finanziari e sui farmaci che circolavano nel calcio, con riferimenti espliciti alla Juve, di cui era guarda caso dirigente Luciano Moggi.

Novellino fiutò prima l'aria e decise di firmare per il Piacenza, ancora una volta ripartendo dalla serie B (e vincendo anche quel campionato).

Senza rancore, il rapporto con Ferlaino e i tifosi napoletani è ancora saldo. Ripartirà, a 68 anni, da Castellammare di Stabia, dove si vuole costruire un importante progetto tecnico e aspirare al salto di categoria. Tra gli avversari dei gialloblù ci sarà il Foggia che ha fatto un clamoroso ritorno al passato, affidandosi a Zeman e al direttore sportivo Peppino Pavone, gli uomini che sotto la guida del patron vesuviano Pasquale Casillo costruirono Zemanlandia negli anni '90, miracolo calcistico all'insegna del 4-3-3, marchio di fabbrica che il boemo non ha modificato nel tempo. Lo propose anche a Napoli, per sei settimane: restò poco sulla panchina azzurra perché i risultati furono deludenti, sostituito da Emiliano Mondonico, che non riuscì a centrare la salvezza. Si disse all'epoca che vi erano “poteri occulti” dietro l'esonero del genio boemo, in realtà bastava vedere lo score dei risultati: due pareggi e quattro sconfitte, tanto bastò per metterlo alla porta.

Saranno suggestive le sfide al Menti e allo Zaccheria, gli stadi di Juve Stabia e Foggia. Il tempo per due così si è davvero fermato.

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