Osimhen re di Napoli: «È il nostro fenomeno»

Di Lorenzo esalta Calzona: «Siamo stati compatti»

La gioia di Victor Osimhen
La gioia di Victor Osimhen
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Giovedì 22 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 23 Febbraio, 09:30
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Il ritorno del bomber mascherato. Victor Osimhen torna in campo dopo due mesi di assenza e torna a fare il suo mestiere nel migliore dei modi. Il centravanti nigeriano si mette sulle spalle l'attacco azzurro e pareggia i conti con il Barca, lasciando apertissimo il discorso qualificazione ai quarti di Champions League nella gara di ritorno in programma in Spagna il 12 marzo prossimo. Una rete pesantissima per se stesso e per il Napoli.

Osimhen alla prima occasione utile, probabilmente l'unica vera chance che gli si è presentata nella sfida di ieri al Maradona, ha freddato Ter Stegen al culmine di una giocata da centravanti di razza.

L'imbucata di Anguissa in piena area di rigore avversaria è stata capitalizzata al meglio dal numero nove azzurro che, con un gioco di prestigio (e di potenza), ha messo fuori causa Inigo Martinez che si è fatto anticipare da Osi, franando a terra e lasciando campo libero a Victor. Da quella posizione VO9 non poteva sbagliare. Il centravanti è stato freddo e glaciale in area ed ha spiazzato il numero uno blaugrana. Quasi un rigore in movimento, insomma. Ancora una volta il peso specifico del bomber si è visto e si è sentito in campo. Osimhen era assente da due mesi e non giocava da nove partite nel Napoli. E la sua assenza si è sentita, basti pensare che Victor - nonostante le assenze tra coppa d'Africa e defezioni di vario genere - resta il miglior realizzatore del Napoli con 9 reti: 7 in campionato e due in Champions. 

L'ultima, ieri, contro il Barcellona. Non certo gli ultimi arrivati. Con la rete siglata ai danni del Barca, Osimhen è salito a quota sei sigilli realizzati al Maradona in Champions League con il Napoli (ironia della sorte tutti nelle ultime sei gare interne degli azzurri), raggiungendo così Lorenzo Insigne per gol in gare interne con gli azzurri nella coppa dalle grandi orecchie. Davanti a loro c'è soltanto Dries Mertens (a quota 11). Facile immaginare che Osimhen ed il Napoli sperano che il nigeriano possa raggiungere il belga, perché questo significherebbe andare avanti ancora a lungo nella più importante competizione europea per squadre di club. 

 

Il primo a sperarci - ed anche a provarci - è sicuramente Giovanni Di Lorenzo. Il capitano del Napoli a fine partita ha avuto parole di elogio per la reazione della squadra che aveva avuto poco, pochissimo tempo, per provare a metabolizzare le nuove disposizioni tattiche di Calzona arrivato soltanto il giorno prima sulla panchina azzurra per sostituire l'esonerato Mazzarri. «Abbiamo fatto una buona prestazione - ha detto Di Lorenzo - contro una squadra forte, composta da grandi campioni e grandi calciatori. Si è visto qualcosa che abbiamo provato in questi pochissimi allenamenti anche se il tempo oggettivamente è stato poco». Una pausa, giusto il tempo di rifiatare, che aggiunge. «Siamo stati compatti, abbiamo giocato di squadra. Questo è un punto di partenza importante. In un allenamento e mezzo, la squadra si è mostrata subito molto disponibile alle nuove disposizioni tecniche e questa credo sia la cosa più importante. Sappiamo che dobbiamo fare qualcosa in più, ma certamente abbiamo fatto un passettino in avanti importante». Inevitabilmente il discorso cade sul passaggio del turno ai quarti di finale che passa per la trasferta di Barcellona del 12 marzo prossimo. «Aver trovato il pareggio è stato importante. Adesso andremo a Barcellona contro una grande squadra ma ci giocheremo la qualificazione che è importante per tutti. Per il club, per la squadra e per i tifosi che anche stavolta ci sono stati vicino. Daremo il massimo per cercare di agguantare i quarti di finale». Se poi in squadra c'è un bomber come Osimhen tutto diventa più facile. Il capitano parla anche e soprattutto del ritorno dell'attaccante mascherato. «Victor è un grandissimo campione ed anche ieri è stato determinante: è tornato con la testa giusta. Parliamo di un campione e di un professionista che ci darà sicuramente una mano con le gare che rimangono». La chiosa è tipica del capitano che antepone sempre il gruppo ai singoli. «Il mister adesso ha più scelte in attacco considerando anche Raspadori e Simeone e sceglierà l'attaccante che farà più comodo alla squadra». 

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