De Laurentiis tra Napoli e Vita da Carlo: «Garcia è il mio Manuale d'amore»

«C'è ancora tanto da lavorare, siamo solo all'inizio»

Rudi Garcia
Rudi Garcia
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 14 Settembre 2023, 07:09 - Ultimo agg. 15 Settembre, 09:50
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Non andrà a Genova, De Laurentiis. Ma in Portogallo, per la prima di Champions di questa stagione, difficilmente sarà assente. Forse, arriverà all'ultimo istante, con un volo privato. Ma ci sarà. Perché questo è il suo Napoli, la sua creatura prediletta: «C'è ancora tanto da lavorare, siamo solo all'inizio. Raspadori? È stato bravo anche con l'Italia», dice sospirando alla presentazione del nuovo ciclo di “Vita da Carlo”, una delle poche produzione cinematografica della sua Filmauro che confermano lo storico sodalizio con Carlo Verdone. Il Napoli resta al centro di ogni cosa anche perché dopo le scelte di Spalletti e di Giuntoli di andarsene, è sempre più l'uomo che concentra ogni decisione tra le sue mani. Poi, divertendosi come suo solito, nei paragoni cinematografici, accosta il nuovo corso azzurro targato Rudi Garcia a uno dei suoi capolavori “Manuale d'amore”. «Penso che sia il film a cui si possa ispirare. È stata la mia prima produzione da quando nel 2004 mi sono avvicinato al calcio. Che sia di buon auspicio». Insomma, come se questo fosse davvero un nuovo inizio, con lo scudetto sul petto. De Laurentiis non ama mai parlare di Napoli quando c'è di mezzo il lancio di una sua produzione: dopo lo show sul palco del ritiro Dimaro a fine luglio, ha fatto dei passi indietro, preferendo restare silenziosamente dietro le quinte, a parte qualche suo tweet. 

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Ieri solo Lobotka ha fatto rientro alla base e si è allenato. Tutti gli altri lo faranno in queste ore: un calvario, questi match delle nazionali. Osimhen, che pure ha disputato una sola gara con la Nigeria, il 10 settembre contro Sao Tomé (autore di una tripletta), pure tornerà ad allenarsi con la squadra a Castel Volturno solamente oggi. I suoi viaggi in Africa sono sempre così. Olivera, reduce dalla gara di Quito con l'Ecuador disputata nella notte italiana tra martedì e mercoledì, sarà disponibile solo domani, a poche ore dalla partenza per Genova. Motivo per cui ci sono pochi dubbi che a giocare sarà Mario Rui, per la prima volta titolare con Garcia. Per il tecnico francese, l'allenamento odierno sarà anche l'occasione per parlare alla squadra dopo il ko con la Lazio, facendo anche una analisi delle cose che non hanno funzionato nella notte del Maradona. Garcia non ha sbollito la delusione per un secondo tempo che ha fatto fatica a mandare giù. Non farà rivoluzioni con il Genoa, ma è chiaro che molte scelte saranno legate anche dalle condizioni dei nazionali. Matteo Politano, per esempio, è un allarme rientrato: non è al top, ma con il Genoa potrebbe persino andare in panchina. Ritrovando la maglia da titolare con il Braga. Perché il turnover terrà conto della gara di Champions: il Napoli vuole partire con il piede giusto, senza avere il fiatone di dover inseguire. E sulla carta la trasferta lusitana è quella più agevole. Dunque, a Genova spazio dal principio anche a Kvara, ultimo gol il 19 marzo a Torino. Ovvero sei mesi fa. Natan o Juan Jesus? Il primo è in vantaggio sul secondo.

Prima o poi va provato e magari meglio farlo lontano dal Maradona. 

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