Apple Pie presenta una nuova Rivoluzione familiare

Continua il percorso per il raggiungimento dei diritti di coppie e single omosessuali: oggi nella Chiesa del Carmine di Avellino (ore 17) il confronto

Una manifestazione di Apple Pie ad Avellino
Una manifestazione di Apple Pie ad Avellino
di Stefania Marotti
Sabato 27 Gennaio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 09:35
4 Minuti di Lettura

Continua il percorso sulla strada per il raggiungimento dei diritti di Rivoluzione familiare, la campagna promossa dall’associazione irpina Apple Pie: l’amore merita Lgbt+. Rivoluzione familiare, infatti, è la campagna di sensibilizzazione alla riforma della legge 184 del 1983, così da estendere la possibilità di adottare anche alle coppie unite civilmente e alle persone single.

Se ne parlerà oggi, alle 17, alla Chiesa del Carmine di Largo Triggio ad Avellino, con ospiti illustri e il sostegno dell’amministrazione comunale della città.

Il vicesindaco Laura Nargi aprirà i lavori con il suo indirizzo di saluto. L’iniziativa è promossa dall’associazione irpina Apple Pie: l’amore merita Lgbt+. Dopo il successo del Gay Pride dello scorso giugno, l’associazione scende in campo per il riconoscimento legale della possibilità di adottare un bambino.

Interverranno Christian Coduto, presidente di Apple Pie, Miguel Coraggio, esponente del team legale di Rivoluzione Familiare, Carmen Smaldone, presidente di Agedo Napoli, l’associazione che riunisce i genitori omosessuali, Salvatore Mauriello, dirigente di comunità, don Vitaliano Della Sala, vicedirettore della Caritas Diocesana di Avellino, moderati da Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay.

Video

Un confronto aperto alla società civile, dunque, per manifestare il desiderio legittimo di costruire una famiglia da parte delle coppie e dei single omosessuali. «Siamo molto emozionati ed orgogliosi - affermano i responsabili di Rivoluzione Familiare Antonio De Padova e Antonietta Bavaro - per il cammino che stiamo portando avanti, consapevoli del fatto che una campagna simile non si è mai realizzata in Italia. Siamo anche consapevoli dei cambiamenti che la nostra battaglia potrebbe avere nella vita delle persone».

La città diventa così antesignana di una moderna rivendicazione da parte persone che, per pregiudizio, sono spesso state escluse dal contesto sociale, diventando, nel tempo, tollerate, senza calarsi nella complessità della loro condizione, che li esclude dai diritti della famiglia.

«La legge che attualmente regola le adozioni in Italia - precisano i responsabili della campagna - è stata emanata più di 40 anni fa e non si è mai evoluta. Viviamo in una situazione paradossale, per la quale la norma non corrisponde alla realtà effettiva del Paese. La nostra società è pronta al cambiamento, ad un’evoluzione che si basa su un unico principio, quello dell’amore e dell’identità. Auspichiamo, perciò, che la politica nazionale se ne renda conto, non restando sorda alle nostre istanze».

La comunità irpina ha dimostrato sempre molta sensibilità verso le condizioni delle coppie e dei single gay, come attesta la massiccia partecipazione allo scorso Gay Pride. Ma il problema è di carattere generale, richiedendo una modifica della Legge sulle Adozioni. «In molti Paesi europei - spiegano De Padova e Bavaro - l’adozione delle coppie gay unite civilmente è stata garantita da decenni. Va aggiunto che gli studi scientifici dimostrano come i bambini cresciuti nelle famiglie arcobaleno non differiscano dagli altri vissuti nella famiglia costituita da una coppia eterosessuale. Ciò significa che a contare sullo sviluppo re sulla serenità dei minori è l’amore, a prescindere dal fatto che crescano in nuclei familiari omosessuali o eterosessuali».

L’Irpinia si distingue nel panorama nazionale nell’affrontare una tematica legata alla pari dignità e alla libertà dell’essere umano. Di qui, dunque, il taglio del nastro di una campagna di sensibilizzazione per il riconoscimento dei diritti civili alle famiglie e ai single arcobaleno, a cui la legge vieta, attualmente, il sogno di avere una famiglia, adottando un bambino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA