Avellino, vaccini in ordine sparso
dentisti sul piede di guerra

Avellino, vaccini in ordine sparso dentisti sul piede di guerra
di Antonello Plati
Lunedì 4 Gennaio 2021, 09:03 - Ultimo agg. 09:24
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«Sarebbe stato opportuno prendere in considerazione dentisti e medici di base, sin da subito. Anche per il V-Day. Invece, siamo ancora in attesa di sapere quando potremo vaccinarci contro il nuovo Coronavirus».
Raffaele Iandolo, dentista avellinese e presidente nazionale della Commissione albo odontoiatri (Cao), rincara la dose. Ieri, infatti, era stato il presidente dell'Ordine dei medici di Avellino, Francesco Sellitto, a lanciare l'aut aut all'Asl di Avellino: «O ci vaccinate subito o sarà mobilitazione». Le motivazioni di una simile presa di posizione sono ribadite da Iandolo: «La priorità alla somministrazione del serio anti-covid prodotto da Pfizer-BionTech doveva essere concessa proprio a chi ha un rapporto più ravvicinato con il paziente. Quindi, certamente, gli operatori sanitari degli ospedali, ma escludere i dentisti e i medici di base appare assurdo. A ben vedere osserva il presidente degli odontoiatri italiani siamo proprio noi che lavoriamo con tempi assai lunghi a stretto contatto con pazienti che assolutamente non possono indossare la mascherina durante il trattamento: purtroppo o per fortuna, nessuno, tra gli specialisti, può vantare un simile rapporto con il paziente. Inoltre, i criteri, accettati universalmente in ambito scientifico, per stabilire una priorità di accesso alla prestazione vaccinale sono proprio quelli che indicano, innanzitutto, la vicinanza con l'assistito e il tempo di intervento. Accettiamo, dunque, molto a malincuore di essere stati messi dopo gli amministrativi degli ospedali: appare evidente che dietro questa scelta ci siano valutazioni sbagliate».


Iandolo poi approfondisce il tema delle diverse sanità: «C'è un altro problema che ha a che fare con la differenziazione tra pubblico e privato: siamo medici in ogni caso. Quindi questa distinzione è ancora più insopportabile».
Fatte queste premesse, Iandolo spiega come la Cao s'è mossa, a livello sia nazionale sia locale, e quali sono le prospettive immediate: «In qualità di presidente nazionale della Cao ho interessato della questione la struttura del Ministero della Salute. Ho avuto riscontri positivi sia dal ministro Roberto Speranza che dal suo vice Pierpaolo Sileri. Entrambi hanno dimostrato sensibilità sulla questione: presto sia i dentisti, sia il personale di studio - igienisti, assistenti alla poltrona e amministrativi - rientreranno negli elenchi stilati dalle Asl per la somministrazione del vaccino anti-covid in questa prima fase».
Nello stesso modo s'è mosso l'Ordine dei medici di Avellino: l'altro giorno, «apprese le modalità di somministrazione dei vaccini - ha spiegato al Mattino Sellitto - immediatamente ci siamo resi conto delle criticità dei colleghi liberi professionisti, pensionati e odontoiatri, e ci siamo fatti carico della questione». E insieme agli altri Ordini campani è stato, quindi, stilato un documento presentato a Palazzo Santa Lucia e, tramite la Federazione nazionale dell'Ordine dei medici (Fnomceo), ai ministri competenti: «La cosa sembra stia avendo un risvolto favorevole e presto avremo un riscontro in merito: probabilmente sia gli odontoiatri sia i pensionati attivi rientreranno nelle liste e potranno fare il vaccino».

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Iandolo, però, a tale proposisto bacchetta la Regione: «A Napoli hanno mostrato di affrontare la questione con una certa confusione. Ora, sembra, stiano arrivando al punto e, per questo, non possiamo che ringraziarli». L'attenzione resta alta: secondo il presidente Cao, infatti, la fornitura di box vaccinali è lenta e in questo momento risulta insufficiente a soddisfare le esigenze della provincia di Avellino ma anche del resto della Campania: «Il problema - sostiene Iandolo - è che la fornitura delle dosi di vaccino sembra insufficiente e anche l'organizzazione stenta a decollare. Confidiamo, ancora una volta, nel buon senso della Regione in modo da colmare quanto prima queste lacune». Generate dal governo nazionale: «Purtroppo è così. E i numeri parlano chiaro: in Italia, dal 27 dicembre a oggi, la media giornaliera di somministrazioni vaccinali è ancora troppo bassa. Se l'obiettivo è quello di arrivare a 40 milioni di persone entro la prossima estate, continuando così difficilmente sarà raggiunto».
 

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