«Isochimica, la bonifica con i fondi regionali»

«Isochimica, la bonifica con i fondi regionali»
di Rossella Fierro
Mercoledì 21 Ottobre 2015, 12:41 - Ultimo agg. 22 Ottobre, 09:19
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«Pensare che basti inserire l’Isochimica nell’elenco dei siti di interesse nazionale per ottenere i milioni necessari alla bonifica è assolutamente sbagliato. è un’eredità pesante della città di Avellino che va affrontata nell’immediato, attingendo a fondi più prossimi come quelli regionali». Un parere importante quello che Alessandro Bratti, presidente della commissione d’inchiesta bicamerale sulle Ecomafie, consegna a margine della visita ispettiva con otto parlamentari componenti l’organismo i quali varcano i cancelli della fabbrica dei veleni di Borgo Ferrovia.



Accompagnati dal Prefetto Carlo Sessa, dal sindaco di Paolo Foti e dal personale dell’Arpac e del Corpo Forestale dello Stato, fanno il loro ingresso nel sito posto sotto sequestro il presidente della commissione, il vicepresidente Stefano Vignaroli e Paola Nugnes del M5S, le deputate Pd, Miriam Cominelli e Giovanna Palma, e i parlamentari irpini Giuseppe De Mita dell’Udc e Angelo Antonio D’Agostino di Scelta Civica. Non prima ovviamente di aver indossato maschere, tute e calzari protettivi per un sopralluogo durato 20 minuti durante i quali Foti e l’architetto Michelangelo Sullo, responsabile del procedimento di bonifica per il Comune, illustrano lo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza e mostrano i luoghi in cui giacciono ancora interrate tonnellate di amianto.



«Siamo di fronte a una situazione di fortissimo degrado, quella dell’Isochimica è un’eredità pesante che va affrontata al più presto», commenta Bratti all’uscita. Un’ingente mole di documenti è consegnata nelle mani della commissione che calendarizzerà altre sedute ad Avellino, durante le quali procedere con le audizioni ufficiali del sindaco e del prefetto Carlo Sessa, mentre nel pomeriggio presso la Prefettura di Napoli è ascoltato il procuratore Rosario Cantelmo: colloquio che, come da prassi essendoci un’inchiesta in corso, è coperto da segreto d’ufficio.



«Compito della commissione è capire a che punto è lo stato degli interventi e in che modo si possa arrivare a terminare quanto prima il processo di bonifica. – sottolinea Bratti – Da una prima impressione mi sembra che gli interventi di messa in sicurezza abbiano dato i loro primi frutti, ma è chiaro che non basta. Consegneremo al Parlamento una relazione dettagliata basata sulle cose che abbiamo visto e su quelle che raccoglieremo nel corso delle audizioni, per il momento però garantiamo l’impegno ad avviare da un lato un’azione di moral suasion nei confronti delle amministrazioni locali competenti, dall’altro, in quanto legislatori, ci facciamo carico anche delle eventuali soluzioni per aiutare gli enti locali e quella parte di lavoratori che ha ancora necessità di vedersi riconosciuti diritti che da troppo tempo reclamano».



Il presidente della commissione non entra nel merito delle questione che verrà affrontata dalla commissione soltanto a conclusione dell’indagine conoscitiva, ma un parere sulle modalità di reperimento dei fondi necessari lo ha rilasciato: «Pensare che basti inserire l’Isochimica nell’elenco dei siti di interesse nazionale per ottenere i 10 milioni necessari alla bonifica, è sbagliato. Bisogna invece iniziare a guardare a quelle possibilità di finanziamento più vicine come ad esempio quelle regionali». Dopo la visita a Borgo Ferrovia, la commissione incontra in Prefettura una delegazione di ex operai Isochimica accompagnanti dai segretari di Cgil e Uil Vincenzo Petruzziello e Luigi Simeone. Nicola Abrate, Antonio Melillo e Michele Aversa hanno consegnato la proposta di un atto di indirizzo da sottoporre al Ministero del Lavoro per risolvere la vertenza dei prepensionamenti. Bratti assicura: «Faremo pressioni sul governo affinché venga data una risposta allo stato di limbo preoccupante in cui vivono i lavoratori, con cui stabiliremo un canale di collegamento attraverso la Prefettura. In parlamento saremo pronti ad attuare tutte le modifiche legislative necessarie».
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