Covid ad Avellino, una tenda
per evitare il collasso del Moscati

Covid ad Avellino, una tenda per evitare il collasso del Moscati
di Antonello Plati
Martedì 3 Novembre 2020, 08:34 - Ultimo agg. 22 Marzo, 09:17
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Una tenda al servizio del Pronto soccorso del Moscati per alleggerire la pressione nelle sale interne e un accesso dedicato per le ambulanze che trasportano pazienti covid conclamati e casi sospetti. Dunque, mentre restano solo 3 posti liberi nella terapia intensiva del Covid Hospital, si lavora per superare le difficoltà che il reparto di Emergenza registra ormai da un paio di settimane con l'area riservata ai contagiati sempre affollata e con i mezzi di soccorso costretti ad aspettare ore prima di poter sbarellare. Sull'allestimento della tenda, ieri mattina, c'è stato un sopralluogo da parte dei componenti dell'Unità di crisi regionale e della Croce rossa accompagnati dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Renato Pizzuti, e da quello sanitario Rosario Lanzetta.
«L'intenzione spiega Claudia Campobasso, dirigente responsabile della Protezione civile della Regione Campania è quella di dotare l'ospedale di Avellino di una tenda da montare in uno spazio già individuato dalla direzione strategica che è quello adesso adibito a parcheggio all'esterno del Pronto soccorso. Si tratta di una soluzione adottata da ieri anche al Cardarelli di Napoli».

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Il riferimento è alla struttura allestita presso l'ospedale partenopeo, in un parcheggio ora liberato, che potrà ospitare fino a 25 letti in modo da sgravare l'Obi (la sala di osservazione breve intensiva) da pazienti non complessi. «Nella tenda spiega ancora Campobasso potranno essere gestiti i soggetti sospetti che affollano il pronto soccorso. I pazienti potranno essere ospitati temporaneamente in un ambiente ad alta flessibilità e movimentazione che permetterà di essere veloci nel liberare dalle barelle le ambulanze». Insomma, proprio quello che servirebbe al pronto soccorso del Moscati. Ma potrebbe non bastare. Nei giorni scorsi, il Nursind, il sindacato degli infermieri, aveva ribadito la richiesta di predisporre un pre-triage esterno in modo da evitare che casi sospetti e covid conclamati entrassero dalla stessa porta dei degenti ordinari: «Non si tratta di un pre-triage precisa la dirigente della Protezione civile ma di una sala destinata alla degenza breve in attesa che si liberino letti nei reparti».
L'area individuata, però, presenta alcuni problemi e nelle prossime ore il manager Pizzuti dovrà sciogliere il nodo: «Lo spazio scelto non è pianeggiante, quindi bisognerebbe effettuare dei lavori. La direzione strategica, che s'è riservata di valutare l'effettiva utilità delle tende in base alle esigenze dell'ospedale, nelle prossime ore dovrebbe comunicarci se c'è l'intenzione di procedere in questo senso». Nel caso arrivasse il via libera, saranno gli uomini della Croce rossa a mettere su la prima tenda integrativa della nostra provincia allargando così la disponibilità di posti letto di degenza covid.

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La tendostruttura, che dovrà poi essere gestita dai medici del Moscati, sarà riscaldata, avrà pareti in alluminio, pavimento di legno e un tetto dello stesso materiale delle tende. «Ci è stato chiesto - conferma Italo Giulivo, direttore generale della Protezione civile della Campania e coordinatore dell'Unità di crisi regionale di realizzare tende per spazi di decongestionamento a servizio dei pronto soccorsi. Ora sono cinque: cominciamo dal Cardarelli, ma sono stati fatti sopralluoghi al Cotugno di Napoli e agli ospedali di Pozzuoli, Castellammare e Avellino».
E se per il pre-triage, come detto, pare non ci sia nulla da fare, qualcosa si muove, invece, per separare i percorsi dei mezzi di soccorso (attualmente anche quelli con a bordo casi sospetti o covid conclamati si fermano all'ingresso della camera calda usata per i degenti ordinari). I lavori sono stati approvati e dovrebbero partire a breve per essere portati a termine nel giro di una settimana, dotando il pronto soccorso di un accesso dedicato per i covid conclamati e un altro per i casi sospetti. Continua ad aumentare il numero di ricoveri. Attualmente al Moscati i pazienti positivi al nuovo coronavirus sono 115 (due in più di domenica), distribuiti tra il Covid Hospital di Avellino, i reparti di Malattie infettive, Medicina d'urgenza, Geriatria e il plesso Landolfi di Solofra. Dal primo ottobre a oggi sono stato dimessi, tra clinicamente guariti e positivi in buone condizioni, 56 pazienti. Ma a preoccupare in questo momento è la terapia intensiva: sono, infatti, 7 i degenti covid che necessitano delle ventilazione meccanica per respirare. Nel Covid Hospital, quindi, restano liberi solo 3 letti di intensiva, dopodiché si farà ricorso a quelli del reparto di Anestesia e Rianimazione.
 

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