De Angelis: «Da Baronissi verso l’Alta velocità»

Il presidente del Centro studi edilizia reale rilancia il dibattito sull'isolamento ferroviario

La stazione ferroviaria di Avellino
La stazione ferroviaria di Avellino
di Alessandro Calabrese
Venerdì 2 Febbraio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 16:21
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«C'è un'altra opzione, la più semplice, per dare ad Avellino e all'Irpinia l'accesso all'Alta Velocità: si tratta della realizzazione del cosiddetto Lotto Zero che in meno di 20 minuti ci consentirebbe di viaggiare su treni veloci partendo da Baronissi. Di questa possibilità, però, nessuno ne parla e non si capisce il perché». Il presidente del Centro studi edilizia reale, Giulio De Angelis, rilancia il dibattito sull'isolamento ferroviario del capoluogo irpino e sulla sua lontananza dalla Stazione Hirpinia, fermata sulla tratta Apice-Orsara della Napoli-Bari.

Il riferimento dell'associazione nazionale impegnata nel campo della formazione del comparto edile, sottolinea come l'ipotesi operativa sia già inserita nello studio di fattibilità di Rfi per la realizzazione della rete di Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, che nel tratto Salerno-Battipaglia, al punto 7.1, individua proprio il Lotto Zero. In pratica, uno snodo che s'interconnette al tracciato principale e collega Sarno a Napoli, su un percorso di 44 chilometri, passando, appunto, per Baronissi.

«È già tutto predisposto bisogna solo spingere per concretizzare questa infrastruttura che risolverebbe molti problemi alla nostra provincia e, attraverso un piano sinergico, rivitalizzerebbe la stazione di Borgo Ferrovia, nuovamente al centro di un consistente traffico di passeggeri, e l'interno quartiere». Baronissi diventerebbe così il naturale nuovo hub di Salerno che svilupperebbe a cascata riflessi positivi sulla Valle dell'Irno, riammagliando la zona tra Serino, Solofra e Montoro a quella della confinante provincia salernitana, costituendone l'area retroportuale di Nord-Ovest. «Il modello da seguire – spiega ancora De Angelis – è quello di Afragola. Rispetto a questa opzione, infatti, si configurerebbe un nuovo sbocco sull'Alta Velocità anche per Avellino. Del resto, la fermata intermedia della tratta incrocia, in termini di intermodalità, l'Irpinia che, invece, attende ancora la conclusione dell'elettrificazione della linea Salerno-Benevento che, comunque, restano più distanti come punti di accesso ai treni veloci. Riattivando questo lotto, che pare essere stato dimenticato, inoltre, la vecchia tratta ferroviaria Napoli-Salerno-Sapri potrebbe trasformarsi in una sorta di metropolitana regionale che fungerebbe da raccordo con i diversi territori provinciali della Campania».

Da qui l'appello alla deputazione irpina in Parlamento e al Consiglio regionale: «Esiste questa opportunità – riprende – per garantire l'accessibilità all'Alta Velocità. Già nel 2022, come Confcommercio, facemmo la proposta pubblica di analizzare la questione. Fondamentale, appare, a questo punto un confronto che possa coinvolgere la politica e il mondo economico-produttivo. Inoltre, credo sia giusto informare anche l'opinione pubblica sulle opzioni esistenti. La realizzazione di questa alternativa, insieme all'elettrificazione sull'altro asse, porterebbe alla creazione di una naturale struttura logistica anche per i Piani d'insediamento produttivo, sfruttando i binari nell'area industriale di Pianodardine-Pratola Serra e rimetterebbe Avellino al centro dell'Area Vasta. Sarebbe una grande conquista, anche perché il nostro capoluogo è quello più baricentrico della regione».

Dunque, l'invito, aperto anche alle associazioni, è quello di sviluppare una o più proposte da discutere ad un tavolo interistituzionali con tutti gli attori della partita. «L'approdo finale – conclude il riferimento del Centro studi edilizia reale - è quello di far uscire Avellino dall'isolamento, inserirla nei circuiti di traffico merci e passeggeri, e far giungere sul nostro territorio un flusso di turisti, studenti universitari e investitori attirati dalle nostre proposte culturali, enogastronomiche e artigianali».