Raccolta fondi per il Landolfi: «Donazioni per la terapia intensiva»

E' scontro sul cambio di destinazione delle donazioni raccolta durante il Covid

Solofra
Solofra
di Antonella Palma
Sabato 18 Novembre 2023, 00:05
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Si accende lo scontro sul cambio di destinazione della raccolta fondi promossa dal Comune di Solofra (con nota del 25 marzo 2020) per il «potenziamento dell’ospedale Landolfi» in particolare per «la realizzazione di un reparto di Terapia intensiva».
Ad intervenire è il consigliere comunale di opposizione, Michele Vignola, nonché promotore della raccolta fondi quando era ancora in carica sullo scranno più alto di Palazzo Orsini.

«Non si può modificare la destinazione d’uso dei fondi e se pure la cambiano devono prima interpellare i cittadini». Nel miro, finisce l’attuale sindaco Nicola Moretti che ha riformulato in giunta l’atto di indirizzo per la destinazione dei fondi delle donazioni effettuate durante il periodo di emergenza Covid. Moretti con l’approvazione in giunta di una nuova delibera ha annullato integralmente la precedente delibera del maggio 2022 dove Vignola, in accordo con il manager dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino Renato Pizzuti, aveva disposto di acquistare i ventilatori per il reparto di Terapia intensiva. Moretti, invece, con un nuovo atto rende eseguibile la raccolta fondi per l’acquisto «di un mezzo di soccorso (Centro mobile di rianimazione) caratterizzato dalla presenza a bordo di ogni presidio, elettromedicale e non, per assistenza, monitoraggio di pazienti critici, o instabili, che necessitano di trasporto breve o a lunga percorrenza, tra ospedali diversi». Non più, dunque, per l’acquisto delle apparecchiature (ventilatori polmonari o per il sistema di monitoraggio) per la Terapia intensiva.
Vignola non ci sta e annuncia: «Siamo in presenza di un pasticcio amministrativo. Non è possibile modificare la destinazione d’uso dei fondi dei cittadini che hanno donato su specifica motivazione. Inoltre, nella modifica disposta da Moretti a marzo 2023 è richiamata l’assenza di strutture sanitarie di emergenza e urgenza, ovvero per un pronto soccorso. Ma, purtroppo, il Landolfi dopo le note vicende legate all’atto aziendale del Moscati, non è più nella rete di emergenza regionale perché, purtroppo, il pronto soccorso è stato soppresso. Il punto di primo intervento, che lo sostituirà (non è ancora attivo), non è un reparto di emergenza ma servirà solo alla stabilizzazione dei pazienti. Eppure Moretti parla di una soluzione raggiunta con l’Azienda Moscati e la Regione per potenziare il Landolfi. Ora avremo una Terapia intensiva ma non il pronto soccorso mettendo a rischio la salute delle persone».

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