Un piccolo passo in avanti. Anche se in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia (stilata e rivista in continuazione dal manager Renato Pizzuti), l’Azienda ospedaliera Moscati riattiva un reparto nel plesso Landolfi di Solofra. Un solo reparto, appunto, sui 9 totali che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) essere operativi nella struttura sanitaria della cittadina conciaria. I tempi e le modalità, purtroppo, restano piuttosto vaghi. Come detto, il cronoprogramma è stato cambiato più volte e adesso, a detta del sindaco di Solofra Nicola Moretti, la data da cerchiare in rosso è quella del primo gennaio 2024. Se così fosse, il Landolfi riprenderebbe a lavorare a ciclo completo (e si spera anche continuo) dopo 4 anni dalla chiusura (avvenuta a step a cavallo della pandemia) e con un anno di ritardo rispetto a quanto annunciato sia dal manager Pizzuti sia dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Dall’altro giorno, si è rivisto qualche paziente in corsia. Infatti, come fanno sapere dal Moscati, «nell’ambito di un piano di riorganizzazione delle risorse, l’Unità operativa di Medicina generale a indirizzo epatologico dell’Azienda ospedaliera Moscati è stata trasferita dalla città ospedaliera di Avellino al plesso Agostino Landolfi di Solofra.
Nessun riferimento, nella nota diffusa nella giornata di ieri, agli altri 8 reparti che dovrebbero occupare gli spazi del nosocomio di via Melito. Come stabilito dal nuovo atto aziendale (che ha soppresso tra le polemiche anche il pronto soccorso del Landolfi) oltre alla Medicina generale a indirizzo epatologico (Unità fegato) con 18 posti letto, dovrebbero essere attivati i reparti di Ginecologia sociale (4 posti letto), Fisiopatologia della riproduzione (4 posti letto), Medicina del lavoro (con appena due posti letto), Riabilitazione (26 posti letto), Lungodegenza (18 posti letto), Dermatologia e Dermochirurgia (4 posti letto), Terapia intensiva (4 posti letto) e Day Surgery (con 6 posti letto). Tutto, al momento, solo sulla carta.