Il Covid non smette di uccidere,
Ariano dice addio a don Luigi

Il Covid non smette di uccidere, Ariano dice addio a don Luigi
Martedì 25 Maggio 2021, 09:06 - Ultimo agg. 27 Maggio, 19:23
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Appena una settimana fa era stata scoperta la lapide per ricordare le vittime arianesi del Covid-19. Purtroppo, la scia di dolore prosegue ancora per la comunità del Tricolle che piange la dipartita di don Luigino Garosio, 72 anni, moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce di Valleluogo.

Il quadro clinico appariva compromesso già da alcuni giorni.

Dal 6 maggio per il sacerdote s'era reso necessario il trasferimento nella Terapia Intensiva del Frangipane. Qui, ieri, il suo cuore ha cessato di battere. Dolore ad Ariano, e non solo. «Sgomenti, increduli, addolorati, condividiamo con tutti voi la dolorosa perdita di don Luigino - la nota dell'Opera Religiosa Beato Luigi Novarese - Un arresto cardiaco ha spento la sua vita terrena. Insieme abbiamo tanto pregato per la sua guarigione e ora accogliamo nella fede la sua vita, generosa e feconda, che si fa eterna nelle mani di Maria, Madre della Chiesa, da lui servita e amata con tutto se stesso e con tutta la dedicazione sacerdotale che hanno caratterizzato i suoi anni di vita e la sua appartenenza all'Opera di Monsignor Novarese. Crediamo nell'amore di Dio, crediamo che lui ci è vicino come Padre che accompagna il nostro dolore e lo rende generativo».

Cordoglio anche da parte dell'amministrazione comunale, con in testa il sindaco Enrico Franza, e il vescovo Sergio Melillo. Un decesso che sconvolge la popolazione arianese. Una morte che arriva proprio quando i reparti Covid del Frangipane e dell'azienda ospedaliera Moscati cominciano finalmente a svuotarsi. Nel nosocomio del Tricolle risultano ricoverati 3 pazienti (su 7 posti letto) in Terapia Intensiva; 13 in Area Covid, di cui 9 (su 16 posti letto) in Medicina e 4 (su 10 posti letto) in Sub-Intensiva; 3 (su 12 posti letto) in Medicina. Nelle aree Covid dell'azienda Moscati sono occupati 29 letti dedicati: 7 in Terapia Intensiva, 10 nelle aree verde e gialla del Covid Hospital, 3 nell'Unità operativa di Medicina d'Urgenza e 9 nel plesso ospedaliero di Solofra. Tra sabato e domenica sono stati dimessi dal Landolfi sette pazienti: una 63enne di Avellino, una 85enne di Cesinali, una 67enne di Rotondi, una 73enne di Torre le Nocelle, un 51enne di Mercogliano, un 63enne di San Nicola Manfredi (Benevento) e un 54enne di Milano.

Per quanto riguarda i contagi, bisogna computarne altri 41 nel bilancio provinciale. L'Asl li ha scovati su 518 tamponi analizzati. Un numero di test che è inferiore alla media settimanale, così come solitamente si verifica dopo il week end. Il report restituisce un nuovo caso ad Aiello del Sabato, 4 ad Aquilonia, 1 ad Avella, 5 ad Avellino, 1 a Cassano Irpino, 1 a Forino, 5 a Lacedonia, 1 a Lioni, 3 a Montefalcione, 3 a Montefredane, 4 a Montella, 1 a Morra De Sanctis, 1 a Rotondi, 1 a San Potito Ultra, 3 a Sant'Andrea di Conza, 1 a Sant'Angelo dei Lombardi, 1 a Serino, 1 a Torella dei Lombardi, 1 a Torre Le Nocelle e 2 a Tufo.

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Ancora disagi per le scuole, che in alcuni comuni sono alle prese con la didattica a distanza (a Montemiletto riaprirà dopo il primo giugno), mentre a Lacedonia è stata disposta la chiusura del municipio da parte del sindaco Antonio Di Conza. Il Comune sarà off limits fino al 28 maggio. E ciò per la positività di un dipendente e in considerazione del fatto che «dalle indagini epidemiologiche espletate sono emersi dei contatti diretti tra il dipendente comunale risultato positivo ed altri impiegati, che richiedono l'adozione tempestiva di misure di sicurezza a tutela e salvaguardia della incolumità e della salute dei dipendenti comunali e degli utenti». Buone notizie da Volturara Irpina: il paese ormai è covid-free. Anche a Cervinara il sindaco Caterina Lengua intravede segnali confortanti: «La curva dei contagi offre elementi incoraggianti. Apprendiamo della guarigione di altri 12 nostri concittadini». 

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