Ciclo integrato dei rifiuti in Irpinia e Piattaforma logistica in Valle Ufita: «Quelle che dovevano essere due opportunità di sviluppo per la provincia di Avellino con importanti ricadute socio-economiche si stanno rivelando problematiche per via di approcci e piani inadeguati». Ne è convinto il presidente di Confindustria Emilio De Vizia che prova a mettere ordine alle due vicende del momento e a dare un suo contributo fattivo in termini di proposte. L'appello è rivolto da una parte all'Ato e ai sindaci, dopo il secondo parere negativo della Corte dei conti, questa volta indirizzato alle procedure del Comune capoluogo, e dall'altra ai riferimenti istituzionali ai quali spetta sbloccare l'impasse sul terminal delle merci, compreso il governatore De Luca.
«Trovo del tutto fuori luogo che di fronte a dei rilievi così determinanti e argomentati da parte della magistratura contabile - afferma De Vizia - il sindaco Festa dichiari che sia tutto superabile e a poche ore dal dispositivo parli di un abbaglio. La Corte dei conti conosce la materia e ha visto le carte. Si tratta di un organismo di cui un amministratore responsabile dovrebbe tenere conto. È evidente come sia azzardato dire che la valutazione è sbagliata perché riferibile ad una società in house e non ad una mista. Non credo che i giudici della Sezione regionale di controllo della Campania non conoscano la differenza. Purtroppo si conferma quanto ho detto mesi fa e cioè che questa procedura è frutto dell'improvvisazione».
Per il numero uno degli industriali irpini il problema principale è l'eventuale danno erariale. «Ignorando le osservazioni - aggiunge - si espone il Comune a un rischio concreto. Inoltre, in premessa, manca la convenzione con l'Ato anche per l'utilizzo degli impianti, fondamentale per il piano industriale. Mentre il piano economico-finanziario è stato definito approssimativo e alla gara ha partecipato una sola società. La norma è chiara. E non è vero che gli investimenti del solo socio privato vanno a migliorare il patrimonio dell'ente che partecipa alla Grande srl per il 51%. Quelle spese poi vanno rimborsate. Anche su questo aspetto i magistrati sono stati netti: si appesantisce il bilancio del Comune che è ancora in pre-dissesto».
E allora? «Ben venga l'iniziativa dei consiglieri regionali ma questa è una partita che devono gestire i sindaci con l'ente d'ambito. All'assemblea dovrebbe partecipare un tecnico super partes che illustri le soluzioni legittime e percorribili, poi la politica deve fare le sue scelte. Il decreto legislativo 201 ha impresso un'accelerazione ad una stasi completa, è tempo di agire».
Altro capitolo la piattaforma logistica. Dopo la manifestazione di sabato, De Vizia tira le somme: «Stiamo subendo una vera ingiustizia. Dopo aver ottenuto il finanziamento, Rfi, incaricata del progetto, senza motivo, nonostante gli inviti a proseguire giunti da più parti, ha deciso di fermarsi. Per un anno non si è andati avanti e la Regione, in silenzio fino ad oggi, si è svegliata tardi. C'è grande preoccupazione, l'opera va realizzata altrimenti l'Alta velocità e la Stazione Hirpinia non hanno senso». Per giustificare la sua inerzia, Rfi ha parlato di carenza di fondi ma il presidente di Confindustria Avellino precisa: «Non c'è nessun documento che certifica questa carenza, si chiarisca quanto costano i lavori e si trovi una soluzione. O investe Merci Italia, che pure è sembrata interessata, o si verifichi la disponibilità dei privati con la concessione della gestione del terminal per un periodo concordato. L'opera è strategica e non si può rinviare».
Infine, una battuta sull'annuncio del governatore De Luca di un investimento da 26 milioni di euro a Ponte Valentino. «Non penso che se fosse successo a Salerno una cosa del genere - sottolinea De Vizia - De Luca sarebbe stato a guardare. Abbiamo ottenuto le schede progettuali anche grazie a lui ma ora ha ricevuto pressioni e parla di uno scalo merci nel Sannio, rassicurando Confindustria Benevento. Va bene un'altra struttura ma la priorità spetta alla piattaforma logistica in Valle Ufita».