Daniele, «un anno senza parole» nel suo calendario

Il fotografo avellinese presenta i 13 scatti durante due vernissage, prima ad Avellino e poi a Benevento

Il fotografo avellinese Luca Daniele
Il fotografo avellinese Luca Daniele
di Massimo Roca
Mercoledì 13 Dicembre 2023, 21:09 - Ultimo agg. 21:11
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Le cose della vita fanno piangere i poeti: le foto di Luca Daniele non sono da meno. Il fotografo avellinese ritorna con il suo calendario. Il suo obiettivo volge lo sguardo sull’anno che sta per finire per ricavarne 13 scatti, uno per ogni mese del prossimo 2024 più la copertina. Si tratta della quinta edizione di un appuntamento che sta diventando tradizionale. Sarà presentato oggi alle 19 presso Spazio 15 in via Largo Triggio 15 ad Avellino. L’evento è realizzato in collaborazione con lo ZiaLidiaSocialClub. In esposizione le gigantografie dei tredici scatti. Ci sarà la possibilità di acquistare il calendario sia in formato tradizionale che in quello da tavolo (se ne può richiedere una copia all’autore contattandolo tramite la sua pagina Facebook/lucadanielephoto quella Instagram/lucadaniele_ph). 
Tredici scatti rigorosamente in bianco e nero come nei precedenti quattro capitoli: Collectio (2020), Fragmenta (2021), Memoriae (2022) e Conscientia (2023). 


Sine Verbis, senza parole, è il titolo scelto: «Questo 2023 è stato un anno che mi ha lasciato senza parole – spiega l’autore – un anno di sconvolgimenti mondiali e personali. Le guerre ed una perdita importante di una cara amica come Chiara Rigione (la giovane regista avellinese scomparsa prematuramente lo scorso maggio, ndr) ma anche l’arrivo di un nuovo amore e di nuove amicizie. Fatti dolorosi soprattutto nella prima parte dell’anno che hanno lasciato lo spazio ad altro nel prosieguo. Ecco la scelta di “senza parole”, ma non senza speranza».
Nel calendario trovano spazio foto scattate in Ucraina: Daniele è stato per tre volte in missione con Mean/Emna, un progetto specifico di promozione della pace e di assistenza umanitaria allo scopo di preservare il potere trasformativo della non violenza attiva all’interno dello scenario di conflitto. Lo scorso febbraio è stato a Kharkiv.
La copertina ritrae un fotogramma di quell’esperienza: «Una mattina eravamo appena usciti da un albergo a 10 chilometri dalla frontiera con la Russia dove avevamo trascorso la notte.

Siamo stati senz’acqua, senza luce, ma quella mattina la luce c’era, era la luce del sole che ho voluto ritrarre».


Negli scatti di Sine Verbis ci sono donne, bambini speranzosi, ma anche luoghi di sofferenza di periferia: Avellino, Roma, Kiev. C’è però anche la serenità di località di mare: Sperlonga, la costiera amalfitana, Pisciotta. Qui gli scatti durante il Festival Binirica organizzato da Zia Lidia Social Club: «L’amicizia con Michela Mancusi e la collaborazione con le sue iniziative sono stati uno dei regali di questo 2023». Due gli scatti dedicati alla parentesi balneare dello Zia Lidia: un uomo dell’allestimento che si gode in relax lo schermo gigante e lo stupore, la meraviglia di un bambino che fa molto Nuovo Cinema Paradiso: è lo scatto della speranza, quello associato a dicembre 2024. C’è però la foto che inchioda: il mese di aprile è dedicato a Chiara Rigione, il suo è uno sguardo sorridente verso quel domani che non c’è stato.

«La nostra amicizia è nata a Benevento (il 21 dicembre Daniele porterà Sine Verbis nel capoluogo sannita all’Orto di Casa Betania in via Marco da Benevento, ndr). L’ho conosciuta nel suo Spazio Labus. Abbiamo subito iniziato a collaborare a diversi progetti di natura culturale, alla promozione di eventi cinematografici, musicali, enogastronomici. Era un’amicizia vera, un’amicizia senza filtri, un’amicizia tra uomo e donna profonda. Ci dicevamo tutto, abbiamo anche litigato. È stata una confidente, una persona con la quale si parlava di cosa stava accadendo a noi, alle nostre vite, al nostro lavoro. Avevamo la necessità di sentirci per raccontarci».

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