Piovono ricorsi sul tesseramento 2023 del Partito democratico. L'area che fa capo all'ex senatore Enzo De Luca impugnerà le modalità di raccolta delle adesioni alla federazione provinciale e le dirigenti provinciali Ida Grella, Teresa Mele e Clelia Gambino minacciano di dimettersi dagli organismi di cui fanno parte, rispettivamente dalla commissione per il tesseramento, dalla commissione di garanzia e da quella per il congresso. A spiegare le ragioni dell'ennesimo strappo in casa dem, è l'esponente della direzione provinciale, Ida Grella: «Stiamo predisponendo un ricorso che invieremo al commissario regionale, Antonio Misiani, e al partito nazionale. Ci dimettiamo anche dalle commissioni di cui qualcuno ha deciso di fare a meno proseguendo con un tesseramento cartaceo di cui nessuno sa nulla. Non intendiamo avallare con la nostra presenza iscrizioni che, per le modalità con cui sono state raccolte, risultano essere del tutto illegittime. Le dichiarazioni rilasciate a Il Mattino dal segretario provinciale, Nello Pizza, sono irricevibili. Se come lui sostiene la commissione di garanzia viene convocata ad iscrizioni concluse, quella per il tesseramento quando pensa di chiamarla in causa? Tale gestione di democratico ha ben poco».
A meno di 48 ore dalla chiusura dei termini prorogati per il solo tesseramento on line, dunque, si annunciano i primi ricorsi.
Quindi mi chiedo e chiedo a chi dirige il partito di sapere chi, quando e come ha raccolto le mille tessere di cui parla il segretario. Se poi qualcuno ha deciso di sbatterci fuori dal partito lo dica chiaramente. D'altronde, le rare volte che viene convocata la direzione, si percepisce chiaramente il fastidio rispetto alla nostra presenza. Ma chi guida il partito può stare tranquillo, perché certo non toglieremo il disturbo dal Pd, comunità di cui abbiamo deciso di far parte dal primo giorno». Anche l'area Schlein si dice pronta a portare la questione tesseramento ai livelli nazionali del partito. Sara Iannaccone, componente dell'assemblea nazionale, non ha dubbi: «Se questo è l'andazzo il Nazareno ha fatto bene ad intervenire in Campania. Non a caso avevamo chiesto di procedere solo con la formula on line proprio perché è una modalità che garantisce maggiore trasparenza. Da via Tagliamento non c'è stato alcun tentativo di coinvolgimento degli iscritti e il tesseramento non è stato portato avanti in maniera collegiale».