Il ministro Schillaci ad Avellino: «Più sostegno ai medici dell’emergenza. Piano per la telemedicina»

Il ministro della Salute ad Ariano: va potenziata la rete territoriale

Il ministro Schillaci ad Avellino
Il ministro Schillaci ad Avellino
Giovedì 7 Settembre 2023, 09:10
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«I disagi e le difficoltà operative del pronto soccorso di Avellino sono uguali a quelli di tanti altri ospedali d’Italia. Così come le carenze degli ospedali più piccoli. Si tratta di situazioni che si registrano a macchia di leopardo in Italia, ma che si stanno finalmente avviando a soluzione». Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, partecipando ad Ariano Irpino, assieme al presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, e al Prefetto di Avellino, Paola Spena, alla cerimonia inaugurale della quindicesima edizione del meeting de Le Due Culture” (che affronta quest’anno il tema del “Mondo Verde” e delle implicazioni dell’inquinamento ambientale sulla salute pubblica). 

«Per i pronto soccorso – ha ribadito il Ministro – siamo intervenuti già all’inizio dell’anno.

Anche con provvidenze per il personale nel mese di marzo. Ci siano trovati di fronte a sanitari demotivati. Noi invece ci siamo mossi, anche attraverso tavoli di confronto, con l’intento di promuovere una più stretta integrazione tra ospedale e territorio alla luce dei nuovi modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, promuovendo l’assistenza di prossimità e l’innovazione tecnologica, sia in termini di telemedicina che di ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero».

Ovviamente per il Ministro Schillaci i problemi veri del pronto soccorso sono legati al fatto che manca una vera medicina territoriale, capace di fare da filtro a ricoveri impropri; la medicina territoriale bisogna potenziare, per evitare gli intasamenti nei pronto soccorso. Ma in Italia è grave anche il problema della carenza di medici. «Già quest’anno è stato aumentato - ha ribadito il Ministro Schillaci - il numero di persone che possono entrare nelle facoltà di Medicina; il problema sarà più delicato, invece, nei prossimi due- tre anni che si presentano con l’evidente difficoltà di occupare troppi posti carenti. Naturalmente questo è il risultato di una programmazione sbagliata negli anni precedenti e credo che adesso siamo sulla strada giusta per invertire la tendenza».

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Il numero chiuso non è insomma un tabù. Lo conferma anche il fatto che una bozza di disegno di legge della Giunta Regionale della Campania per l’abolizione del numero chiuso alla facoltà di Medicina sia oggetto di discussione sul tavolo della conferenza delle Regioni. Per il Ministro Schillaci bisogna sicuramente procedere con una programmazione più attenta, verificando prima le reali esigenze di medici per ospedali e medicina territoriale. «Ma più che i medici – ha sostenuto il Ministro - mi preme di ricordare che mancano gli infermieri, soprattutto nei prossimi anni. Anche a questo stiamo lavorando, anche se proprio oggi si apprende che c’è addirittura un fenomeno di fuga di infermieri dal Nord al Sud, dove ci sarebbero condizioni ambientali più vantaggiose». 


Altrettanto importante per il Ministro Schillaci, parlando di Biogem, è l’obiettivo del potenziamento della ricerca in Italia. «Credo che ricerca e sanità – ha sostenuto - sono due aspetti fondamentali a cui tiene questo Governo; credo che investire in ricerca e sanità sia fondamentale in un momento complesso come questo. Finalmente stiamo uscendo da Covid e il Covid ha dimostrato quanto sia importante la ricerca e la sanità pubblica, due temi sicuramente al centro dell’attenzione del Governo. Credo che in un posto come questo dove si svolge ricerca preclinica che assicura risultati anche sui pazienti sia un aspetto fondamentale da tener presente; aggiungo che la ricerca valorizza soprattutto i giovani e mi sento di dire che la ricerca scientifica in Italia è sicuramente eccellente». 
Ma c’è di più. La pandemia da Covid 19 ci ha insegnato quanto sia connessa la salute dell’uomo a quella degli animali e quindi bisogna immaginare nuove strategie di intervento, partendo da temi relativi all’inquinamento ambientale che provoca anche malattie croniche”. Insomma, non si resta fermi

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