Benevento: aveva appiccato il fuoco a una casa. Il gip: lo può rifare, ai domiciliari

L'uomo riconosciuto grazie alla videosorveglianza

Vigili del fuoco a Benevento
Vigili del fuoco a Benevento
di Enrico Marra
Sabato 8 Luglio 2023, 10:41
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Aveva dato fuco ad un'abitazione nell'ottobre dello scorso anno. Ieri mattina è finito agli arresti domiciliari Antonio De Rienzo, 33 anni, beneventano, già noto alle forze dell'ordine, appunto accusato del reato di incendio doloso. Contro di lui le immagini di alcune telecamere ed anche le dichiarazioni di un detenuto. Il provvedimento è stato adottato dal Gip Gelsomina Palmieri dopo indagini coordinate dalla Procura della Repubblica diretta da Aldo Policastro e dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Dolores De Gaudio. Le indagini sono state svolte dai carabinieri della Compagnia di Benevento. La notte del 14 ottobre l'attentatore cospargeva di benzina la porta d'ingresso dell'abitazione di un uomo di 32 anni in via Pasquale Columbro, nella zona dello stadio "Vigorito". L'incendio dall'esterno della porta d'ingresso dell'appartamento divampava all'interno coinvolgendo suppellettili e mettendo a rischio la madre del titolare dell'abitazione, che in quel momento era in casa e che riusciva a dare l'allarme ed a porsi in salvo, riportando solo delle ustioni ad una mano. Sul posto i vigili del fuoco poi domavano il rogo evitando ulteriori danni.

Scattavano le indagini da parte dei carabinieri della Compagnia di Benevento in particolare della Sezione operativa del Nucleo operativo e radiomobile. Gli investigatori concentravano la loro attenzione sulle telecamere presenti al rione Libertà e nella via che conduce all'abitazione presa di mira. In particolare avevano catturato immagini utili all'indagine le telecamere di alcuni negozi di via Napoli, nonché quelle del Comando dei vigili urbani che ha appunto in quella zona la sua sede e dello stesso distributore di carburante, che ritraevano un uomo riconosciuto dagli inquirenti per De Rienzo con in mano una calzamaglia nera.

E poi altre telecamere collocate presso gli uffici della Regione Campania in via Columbro ritraevano sempre De Rienzo con in mano la bottiglia di benzina.

Video

All'identificazione dell'uomo si giungeva mediante anche un controllo incrociato con le foto eseguite in sede di identificazione e le foto segnaletiche presenti nel sistema Afis in dotazione al Comando carabinieri; c'era peraltro la conoscenza diretta dell'uomo da parte dei personale della Sezione operativa. Alla base del rogo contrasti probabilmente tra l'attentatore e il proprietario dell'abitazione circa il consumo di stupefacenti. Inoltre ci sono state anche le dichiarazioni rese da un detenuto, che anche se in più riprese, ha ritenuto anche lui di indicare De Rienzo come autore del rogo. Grazie all'attività investigativa svolta dagli inquirenti si delineava il modus operandi dell'indagato e, quindi, sulla scorta degli elementi raccolti la procura riferiva al giudice delle indagini preliminari del Tribunale.

«I fatti - concludeva il Gip Palmieri - fanno ritenere che ove l'indagato resti in libertà commetta altri delitti della medesima specie. Dalle indagini è emerso chiaramente il carattere non occasionale della condotta posta in essere dell'indagato in considerazione anche delle modalità risolute e disinvolte nell'attuare un incendio di non lievi proporzioni che tendeva ad espandersi. Da qui gli arresti domiciliari, adeguati alla gravità del fatto, una misura che si ritiene idonea a neutralizzare le esigenze cautelari non adeguatamente prevedibili mediante una pena meno afflittiva, che non potrebbe impedire la reiterazione di analoghe condotte criminose». Ora nella giornata di lunedì il Gip Palmieri ascolterà De Rienzo che potrà fornire la sua versione dei fatti alla presenza del suo difensore Antonio Leone. 

 

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