Benevento: nuove ambulanze al Rummo, in strada le prime due

Un'altra di tipo C arriverà in futuro

L'ospedale San Pio di Benevento
L'ospedale San Pio di Benevento
di Luella De Ciampis
Venerdì 16 Giugno 2023, 10:17
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Arrivano due nuove ambulanze al Rummo per effetto del finanziamento di 335mila euro concesso dalla Regione Campania all'azienda. Lo scopo è quello di rinnovare anche il parco dei mezzi di soccorso per il trasporto dei pazienti da una struttura all'altra, non potendo contare sulle ambulanze del 118 che svolgono altro tipo di servizi. Il bando, fatto dall'azienda ospedaliera nel mese di maggio prevedeva l'acquisto di tre ambulanze, due di tipo B e una di tipo C ma, al momento, c'è l'accreditamento per le prime due. I mezzi di soccorso di tipo B sono destinati al trasporto sanitario ordinario e sono dotati di barella autocaricante, sedia portantina, impianto per ossigenoterapia con bombole fisse e portatili. Invece l'ambulanza di tipo C è superaccessoriata e si usa per il soccorso avanzato. In linea di massima, i ricoverati non autosufficienti, che hanno necessità di essere trasferiti in altri ospedali, in centri riabilitativi o semplicemente a domicilio, per effettuare il periodo di convalescenza, vengono trasferiti a bordo delle ambulanze in dotazione all'ospedale. Inoltre, bisogna tener conto del fatto che, nell'arco di qualche anno, in molti comuni del Sannio entreranno in funzione le case e gli ospedali di comunità deputati ad accogliere anche persone che hanno subito interventi chirurgici o pazienti oncologici che, dopo il ricovero al Rummo non possono tornare a casa perché hanno bisogno di cure mediche mirate. In questi casi, per evitare di trattenerli in ospedale e di tenere occupati posti letto necessari ad altri pazienti, si profila il trasferimento in ambulanza nelle strutture dell'Asl più vicine al luogo di residenza. 

Sono, infatti 11 i comuni destinati ad avere le case di comunità, mentre per 5 altri centri è prevista l'attivazione di ospedali di comunità, cui si aggiungeranno le 5 Cot (centrali operative territoriali) che hanno il compito di coordinare. In questo scenario, è importante avere a disposizione un servizio di ambulanze di ultima generazione in grado di sopperire alle necessità del servizio sanitario in fase di evulozione. Inoltre, l'ospedale cittadino, negli ultimi anni sta rinnovando completamente il parco attrezzature e i mezzi di soccorso, dopo un ventennio di abbandono totale. A questo proposito, va ricordato che l'angiografo ormai in disuso nella sala di emodinamica del reparto di Cardiologia, aveva circa 20 anni poiché, fino a 6 anni fa, si continuava a usare macchinari e apparecchiature che avevano più o meno la stessa veneranda età dell'angiografo. La rivoluzione in tal senso avvenuta negli ultimi 5 anni, si sta ancora compiendo e, per forza di cose, si è estesa anche ai mezzi di soccorso. In quest'ottica, l'azienda ospedaliera, nel mese di febbraio, ha anche bandito il concorso per l'assunzione di un autista da destinare alle ambulanze che, oltre ai requisiti generalmente richiesti, abbia anche conoscenza della lingua inglese, in considerazione dell'evoluzione che si sta verificando nell'attuale contesto sociale.È stato appena immesso in servizio a tempo determinato, fino a metà febbraio 2024, un medico di Neurochirurgia, in seguito all'esito dell'avviso per titoli e colloquio diramato dall'ospedale cittadino. In realtà, l'avviso era stato fatto per reclutare due neurochirurghi ma solo una specialista ha dato disponibilità a entrare a far parte del team di Neurochirurgia per i prossimi otto mesi, in attesa che sia espletato l'iter concorsuale. Nonostante gli sforzi compiuti dal management per reintegrare l'organico, non è facile ottenere i risultati voluti perché la carenza di personale medico è tale ed è talmente generalizzata da vanificare, almeno in parte, le azioni messe in atto. Oltre a tutte le cause più volte elencate, alla base della carenza di personale medico, bisogna tener conto del fatto che nel Sannio mancano specialisti di alcuni servizi residenti sul territorio. Per questo, dopo qualche anno di permanenza negli ospedali del luogo, tendono a tornare nelle strutture più prossime a casa. La struttura sanitaria o ospedaliera, nel momento in cui dovesse riuscire a formare una propria graduatoria concorsuale, dovrebbe immaginare di inserire nel contratto di assunzione la clausola di permanenza per almeno cinque anni.

Condizione che si può applicare solo al personale assunto seguendo il percorso di mobilità ma non per quello reclutato attraverso i concorsi. 

 

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