Benevento, la palestra Mazzini resta un rudere senza futuro

Cancelli chiusi e ingresso invaso da rifiuti ed erba selvatica

Quel che resta della storica palestra Mazzini
Quel che resta della storica palestra Mazzini
di Antonio Martone
Sabato 5 Agosto 2023, 10:30
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La storica palestra Mazzini, successivamente intitolata alla memoria del compianto Alfredo Amato, giovane volleista morto in un drammatico incidente stradale, è ormai diventata un rudere. Chiusa e abbandonata a se stessa da oltre quattro anni e mezzo, è destinata a scomparire. Una situazione drammatica e complicata per la quale non si intravedono spiragli, a dispetto della sua gloriosa storia e della crescente fame di impianti sportivi per attività agonistica e formativa. Ubicata al centro della città, in via Oderisio a pochi metri dalla centralissima piazza Risorgimento, era stata per anni un punto di riferimento dei giovani e di quasi tutti i praticanti dello sport del capoluogo.  

L'impianto è finito nel dimenticatoio, nessuno ne parla e nemmeno nei progetti presentati per i finanziamenti Pnrr ha trovato spazio. Da quel fatidico sabato 12 gennaio 2019 quando fu notificata l'ordinanza di impraticabilità per problemi di sicurezza strutturali, i lucchetti non sono stati più aperti ed ora ossidati. L'ingresso è invaso da rifiuti ed erba selvatica cresciuta ovunque. Un quadro davvero desolante. «Siamo impotenti e purtroppo anche vittime - denuncia il presidente dell'Accademia Volley Dante Ruscello, società che aveva la convenzione per la gestione di questa assurda situazione - Purtroppo da quando la palestra è stata chiusa con una improvvisa ordinanza, non abbiamo avuto alcun aggiornamento.

Purtroppo non abbiamo nessuna novità ed i giorni passano invano. Pensate che solo pochi mesi prima della comunicazione di inagibilità, avevamo speso circa ottantamila euro attraverso un finanziamento europeo, per il rifacimento della copertura, degli spogliatoi e della pavimentazione. Da allora siamo costretti ad elemosinare posti nelle varie palestre in un continuo peregrinare». 

 

In quella struttura composta di due livelli ed anche con un ampio spazio aperto per lo svolgimento dell'attività sportiva, oltre alla pallavolo, trovavano ospitalità anche società di ginnastica, scherma, danza sportiva e delle scuole della zona. Caduto nel vuoto anche l'appello lanciato dal dirigente scolastico Michele Ruscello, dirigente fondatore dell'Accademia ed ex volleista di buon livello, così come quello dei genitori di Alfredo ed altri esponenti dello sport del capoluogo. L'abbattimento sembra l'unica strada percorribile, stando alle parole del consigliere comunale delegato allo sport Enzo Lauro. «Purtroppo nel corso di sopralluoghi effettuati da tecnici dice sono stati riscontrati problemi legati alla staticità che non possono essere risolti con la ristrutturazione che sarebbe più complicata e onerosa di una ricostruzione. L'unica strada sarebbe quella di abbattere l'attuale struttura per poi edificare un nuovo complesso. Allo stato attuale, però, non ci sono finanziamenti che ci consentono di effettuare questa operazione. Restiamo ancora in attesa, ma soprattutto mi preme chiarire che non ci sono alternative o soluzioni di ripiego da poter adottare. Il nostro, quindi, non è immobilismo. Dispiace per i giovani, le società e la storia legati alla palestra Amato». Sulla questione da registrare anche l'intervento del consigliere comunale di Azione, Vincenzo Sguera: «Trovo completamente assurdo il caso della palestra Amato. Non può essere abbandonata in questo modo. A parte l'esigenza di impianti sportivi si trova al centro della città e lasciarla in questo stato, quasi a marcire è deleterio per tutti, anche per l'immagine. Come primo passo concreto chiederei una nuova verifica della struttura, dopodiché mi spenderei a tutti i livelli per finanziare la ricostruzione o la ristrutturazione». 

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