“Alien Guitar Secrets Masterclass”, a lezione di chitarra con Steve Vai

Al Teatro San Marco di Benevento Steve Vai ha incontrato i fan, dispensando consigli e raccontando aneddoti

Il chitarrista Steve Vai
Il chitarrista Steve Vai
Martedì 30 Maggio 2023, 13:08
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 Al Teatro San Marco di Benevento, Steve Vai, uno dei chitarristi rock più influenti degli ultimi trent’anni, ha catalizzato per oltre due ore l’attenzione di un pubblico di appassionati accorsi da tutte le province della Campania e da altre regioni.

Nel corso dell’unica tappa nel Sud Italia della sua “Alien Guitar Secrets Masterclass”, Vai ha conversato con i fan rispondendo a domande, raccontando aneddoti e dispensando consigli grazie alla traduzione del chitarrista Livio Lamonea. «Non potevi raccontargli una cosa che la diceva subito a tutti, amplificandola», ha ricordato con un sorriso parlando del suo rapporto con Frank Zappa, che a lui affidò quelle che definì le «impossible guitar parts» e dedicò nell’84 il brano “Stevie's spanking”, pubblicato nell’album “Them or us”.

E ancora, il rapporto col tempo che passa: «Sì, ho avuto qualche problema fisico, sono stato operato anche ad un dito della mano destra, ma ora sto bene. Non suono più velocissimo come una volta, mi interessano altre cose», ha argomentato. Anche da quel momento delicato il musicista è riuscito a tirare fuori qualcosa di buono: “Knappsack” è la prova che si può suonare un’intera traccia anche con la sola mano sinistra.

Poi, il periodo della pandemia: «È stato per me un momento molto produttivo», spiega il chitarrista, che ha ricordato i suoi 48 anni di carriera condotti all’insegna della disciplina e punteggiati di trovate geniali come l’uso dell’harmonizer, diavoleria elettronica utilizzata per creare sonorità prima inesplorate, come nella traccia “Ballerina 12/24”.

Vincitore di tre Grammy Awards, Vai ha forgiato negli anni un fraseggio personalissimo e un suono inconfondibile, inaugurando negli anni '90 con il suo album-manifesto “Passion and warfare” la stagione dei guitar heroes: sull’onda di questa fama, ha venduto oltre 15 milioni di dischi, traguardo record per la musica strumentale.

Ma Vai, compositore e polistrumentista di chiare origini italiane, i nonni erano di Dorno, in provincia di Pavia, e  Zappa lo soprannominò «The italian virtuoso», ha collezionato collaborazioni dal vivo e in studio con David Lee Roth, Whitesnake, Alcatrazz, Alice Cooper e Motörhead, senza disdegnare un’incursione pop con Eros Ramazzotti, nel brano “Dove c’è musica”.

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Ad aprire l’incontro con il chitarrista americano, alcune band convenute da varie parti d’Italia: i Nereide di Lecce, i New Horizons di Pisa, gli Otherview di Milano. Con loro, la giovane chitarrista romana Camilla Sperati, talento emergente della scena fusion. Sullo sfondo, la performance dell’artista visivo Gennaro Vallifuoco, che ha realizzato sul palco in tempo reale un dipinto dedicato al protagonista della serata.

Nel corso della masterclass, organizzata e promossa da Islands Aps, Lizard Accademie Musicali, Laboratorio di Benevento, Projenia Scs, Cosmoart Aps, con il supporto tecnico della Cyclopes di Apollosa, il virtuoso delle sei corde ha suonato alcune sue composizioni: dopo le già citate “Ballerina 12/24” e “Knappsack”, è arrivato il lirismo elettrico di “For the love of God”, che lo ha fatto conoscere ad un pubblico più ampio. «Sento la musica con tutto il corpo, per me è un bisogno naturale». «Se desiderate una cosa, semplicemente fatela», ha poi concluso il chitarrista.

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