Case popolari a Benevento, la protesta degli assegnatari

Mercoledì nuovo incontro con l'assessore alle Politiche abitative Chiusolo

Case popolari a Benevento, la protesta degli assegnatari
Case popolari a Benevento, la protesta degli assegnatari
di Giuseppe Di Martino
Sabato 26 Agosto 2023, 12:00
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«Pretendiamo una data certa dalle istituzioni per capire quando possiamo finalmente entrare nelle nostre case». A distanza di poche settimane dalla consegna in pompa magna dei 32 nuovi alloggi di via Liborio Pizzella, riesplode la protesta per la consegna delle case popolari nel quartiere Capodimonte. Stavolta ad alzare la voce sono 20 famiglie beneventane ancora in attesa di uno degli alloggi popolari. Si tratta dei venti ex sottotetti o mansarde che sono stati assegnati ormai da molto tempo ma che ancora non vengono consegnati per via di alcuni lavori da completare. Sembrerebbe, infatti, che non siano stati attivati sei dei dieci ascensori (problema superabile secondo i futuri inquilini) e che non vi siano altre problematiche per la consegna delle case, considerando che tutte le altre utenze sono già disponibili. Una situazione incandescente e non più tollerabile, il pensiero dei restanti assegnatari che ieri mattina, dunque, hanno deciso di tornare in strada, prima davanti alla sede Acer di via Teodoro Mommsen al rione Libertà, dove però, nell'incredulità generale, hanno trovato solo l'addetto al front office, e poi a Palazzo Mosti. Qui, invece, non senza difficoltà, una delegazione di contestatori sono stati ricevuti da un funzionario dell'Ufficio settore patrimonio del Comune di Benevento, che ha fissato per il prossimo mercoledì un ulteriore incontro con l'assessore alle Politiche abitative, Molly Chiusolo. Proprio davanti alla semivuota sede comunale di via Annunziata i manifestanti hanno espresso pacificamente tutto il loro disagio, vivendo da anni in alloggi fatiscenti e ai limiti dell'abitabilità. 

«È inaccettabile che oggi (ieri, ndr) dopo quaranta telefonate siamo riusciti almeno a confrontarci con un dipendente dell'ufficio Patrimonio. Per il resto c'erano dieci persone in tutto il Comune, lo stesso comandante della Municipale ci ha risposto che oggi è ponte» spiega Gino Tassella, uno degli assegnatari ancora senza casa. «Siamo venuti al Comune prosegue Tassella perché all'Acer c'era soltanto l'addetto al front office e questo lo reputo un qualcosa di molto grave.

Qui a Palazzo Mosti abbiamo parlato con un impiegato dell'ufficio Patrimonio, il quale ha provato a rassicurarci dicendoci che la settima prossima, probabilmente mercoledì mattina, ci sarà un confronto tra l'amministrazione comunale e l'Acer. Noi siamo stanchi di tutti questi rinvii e vogliamo sapere quando realmente ci saranno consegnate le nostre case». L'auspicio delle venti famiglie assegnatarie è che con la riunione di mercoledì si possa fare una volta per tutte chiarezza sulla questione. 

«Vogliamo sapere quando realmente ci verranno consegnate le nostre case e oggi abbiamo organizzato questo sit-in per provare a smuovere un po' la situazione. Noi non possiamo più aspettare e preghiamo affinché il sistema burocratico si velocizzi altrimenti c'è il rischio che le nostre case vengano occupate abusivamente da altre persone», afferma Amedeo Rillo, un altro dei 20 assegnatari, stanco dei continui ritardi e rinvii nella consegna delle case e allo stesso tempo spaventato dall'idea che la sua casa possa essere occupata abusivamente da altre persone. La situazione resta calda e soprattutto verrà monitorata, già a partire dai prossimi giorni, dalle sigle sindacali di settore. «L'Acer non può e non deve dimenticarsi delle altre 20 famiglie che attendono anche loro la casa e ci auguriamo che il tutto venga completato in tempi rapidi - dichiara Paolo Iorio, del Sunia - Gli appartamenti sono pronti ma mancano gli ascensori - conclude Iorio ma ricordiamoci che abbiamo di fronte persone molto sfiduciate che sono da dieci anni in attesa di un alloggio popolare, essendo inseriti regolarmente nella graduatoria degli assegnatari e che da anni vivono in una situazione di totale precarietà. Quindi chiediamo che anche per i 20 alloggi ricavati dai sottotetti ci siano tempi certi e vicini per la consegna dei citati alloggi agli assegnatari». Insomma il conto alla rovescia per avere la possibilità ad accedere ad una casa popolare è partito, dopo anni di attese e indisponibilità degli alloggi. Il sindaco della città, Clemente Mastella, in occasione della consegna delle chiavi ad inizio agosto dei 32 nuovi alloggi di via Pizzella, aveva chiesto un mese di tempo per rimettere in sesto e rendere nuovamente agibili le 20 abitazioni da assegnare agli aventi diritto presenti nelle graduatorie delle case popolari nel quartiere di Capodimonte. 

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