Covid a Benevento, meno ricoveri
ma è bufera sui vaccini

Covid a Benevento, meno ricoveri ma è bufera sui vaccini
di Luella De Ciampis
Giovedì 17 Dicembre 2020, 08:48
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Calo drastico dei ricoveri e boom di dimissioni al Rummo dove, nelle ultime 24 ore, il numero dei pazienti in degenza è sceso a 55, mentre, si registrano 10 dimissioni e un solo decesso relativo a un 74enne di Cervinara, ricoverato nel reparto di Terapia intensiva. In pratica, rispetto al 2 dicembre, data in cui il bollettino quotidiano dell'azienda ospedaliera riferiva di 108 persone in degenza, giusto il doppio di quelle registrate ieri, i ricoveri si sono ridotti del 50%. Quindi, il numero dei ricoverati si è dimezzato rispetto agli inizi del mese ed è pari a meno della metà se si fa riferimento al mese di novembre e, in particolare, al martedì 24 in cui si è raggiunto il picco massimo di 116 posti letto occupati all'interno dell'area Covid.

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Negli ultimi tre giorni è diminuito anche il numero dei decessi, dopo l'ultimo bollettino di «guerra» del 12 dicembre, giorno in cui si erano verificate sei morti nelle 24 ore. Attualmente, sono 157 i decessi registrati dall'inizio della pandemia, 131 da agosto (100 i sanniti). Sono 41 i positivi censiti ieri dall'Asl e 69 i guariti. I dati riportati dal Rummo e dall'azienda sanitaria che, nella settimana compresa tra martedì 8 dicembre e martedì 15, ha censito 313 positivi sul territorio, contro gli otre 600 registrati negli ultimi sette giorni di novembre, vanno dunque in una stessa direzione. Di fatto, c'è una riduzione del 50% sia dei contagi che dei ricoveri, a conferma di una evidente flessione della curva epidemica. Un dato, quello locale, in totale disaccordo con quello riportato dalla fondazione Gimbe, come evidenziato dal sindaco Clemente Mastella, riferito alla settimana compresa tra il 9 e il 15 dicembre.

Secondo Gimbe, sono ancora 600 i contagi registrati in quest'ultima settimana nel Sannio, con una percentuale del 26% di casi. È una discrepanza evidenziata da qualche settimana, sulla quale si dovrebbe mettere un punto fermo nei prossimi giorni.

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Comincia la guerra dei vaccini perché ci sarà differenza di distribuzione tra le regioni. Sulla vicenda è intervenuta la senatrice del Gruppo misto, Sandra Lonardo. «Mi chiedo scrive - come mai, alla Campania e alla Sicilia, nonostante siano più popolose rispetto a regioni come l'Emilia Romagna, il Veneto o il Piemonte, saranno distribuite dosi inferiori di vaccino (135.890 di cui circa seimila nel Sannio, secondo una prima stima, ndr), in occasione del primo invio da parte della Pfizer. Presenterò una interrogazione parlamentare in Senato, per sapere con quale criterio sia stata fatta questa ripartizione».
Intanto, il dipartimento di Prevenzione dell'Asl ha avviato un primo censimento delle persone da vaccinare, avvalendosi dell'aiuto dei responsabili dei cinque distretti sanitari del territorio perché, dopo la prima fase, si procederà allargando progressivamente il cerchio dell'utenza. Nei prossimi mesi ci saranno diversi tipi di vaccino disponibili sul mercato, oltre il Pfizer, che consentiranno di snellire i protocolli di conservazione e di somministrazione in quanto non devono essere mantenuti a una temperatura costante di meno 80 gradi e, quindi, possono essere distribuiti anche agli ambulatori medici e alle farmacie che sono già in possesso di frigoriferi che raggiungono temperature di meno 2 gradi, dove vengono conservati normalmente gli altri vaccini, incluso quello antinfluenzale. Inoltre, dopo il primo quantitativo di vaccino anti-Covid, che arriverà nel mese di gennaio, la provincia di Benevento dovrà ottenere una quantità tale di dosi da coprire almeno il fabbisogno per il 70% della popolazione. Toccare questo traguardo, rappresenta la garanzia minima per la conquista dell'immunità di gregge. In pratica, se ci sarà un numero alto di persone vaccinate sul territorio, il virus circolerà molto meno e si arriverà a un punto in cui si verificherà solo qualche caso sporadico di Covid, come è avvenuto, nel corso degli anni, per altre malattie contagiose e mortali. Tuttavia, per questa seconda fase della campagna vaccinale si prevede un impiego di personale sanitario che svolgerà la campagna vaccinale nelle piazze delle città, nei pressi degli ospedali e degli impianti sportivi, usufruendo dei gazebo a forma di fiore che saranno messi a disposizione dal ministero della Salute.
Ieri sera, l'ospedale Rummo ha acceso le luminarie e gli alberi di Natale nell'area che circonda la struttura. Un tripudio di luci che si rincorrono per accendere la speranza nei cuori degli ammalati e di chi ha la possibilità di passare solo davanti alla struttura in cui magari c'è una persona cara ricoverata per Covid. Un anno pieno di dolore, da esorcizzare con la luce che, si spera, squarci finalmente le tenebre.
 

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